Capitale dei Nabatei, antica popolazione di commercianti arabi, verso l’VIII secolo Petra fu abbandonata e dimenticata fino al 1812, quando l’esploratore Burckhardt lo riporto’ alla luce come sito archeologico.
Per la visita e’ preferibile svegliarsi all’alba ed iniziare il percorso prima dell’arrivo della moltitudine di turisti.
Per arrivare al monumento principale, si puo’ procedere a piedi per una passeggiata di diverse centinaia di metri. E’ possibile tuttavia prendere uno dei tanti calessi o cavalli che rapidamente portano al sito principale.
Facendo la passeggiata e’ possibile ammirare alcune costruzioni scavate dai Nabatei nella pietra, che possono solamente rendere l’idea dello spettacolo al quale si va incontro.
Alcune di esse assumono configurazioni che richiamano immagini di animali, come in questo caso.
In alcuni punti la roccia presenta delle sfumature di colori che vanno dal rosso, all’arancio, dal grigio al bianco tanto da far pensare ad un “tessuto” di alta moda.
Ma “la sorpresa” deve arrivare!
Attraverso un restringimento della roccia che limita la luminosità intorno, all’improvviso si apre in tutto il suo splendore la visione del monumento principale di El Khasneh.
Si rimane “meravigliati” di cosa possa essere stato costruito da popolazioni antiche, scavando semplicemente nella roccia.
Si resta semplicemente incantati ad osservare il colore rosso “caldo” in tutte le sue sfumature, cercando di allontanarsi per avere una visione fotografica d’insieme.
Oltre al tempio è possibile ammirare altre rovine, come le gradinate che rappresentavano una sorta di teatro.
Per i piu’ coraggiosi e volenterosi e’ possibile visitare, dopo una scalata di circa 800 gradini, il Monastero che domina dall’alto il sito archeologico, ma anche in questo caso la fatica e’ ben ripagata per lo spettacolo al quale si assiste.
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