URBINO e la Festa dell'aquilone


Cittadina, borgo, gioiello della migliore Italia artistica, Urbino deve la storia e la sua fortuna ai Montefeltro e al duca Federico verso la fine del 1400.
Perfetto esempio di Principe rinascimentale, il Duca Federico raccolse e sviluppò in Urbino le migliori menti di quel periodo e la prova ne è la concentrazione di bellezze artistiche in un borgo così piccolo. Visiteremo i punti di maggior interesse.



Il centro storico è raccolto in una piacevolissima passeggiata di pochi chilometri. La vista panoramica dalla Fortezza Albornoz è particolarmente suggestiva. Da qui, uno scorcio su Palazzo Ducale e Duomo.





Sulla Piazza Rinascimento si affacciano il Duomo e Palazzo Ducale.
Il Duomo (attualmente in restauro) è in forme neoclassiche, con un'ampia scalinata, portico laterale e cupola.








Sempre sulla piazza, la chiesa gotica di S. Domenico con un elegante portale della metà del 1400.







Urbino è famosa anche per aver dato i natali a Raffaello, il più grande artista pittorico italiano che, avendo avuto la fortuna di nascere nel periodo di splendore culturale della città, sotto la guida di Federico, riuscì ad assimilare il meglio del genio di altri artisti, da Giotto a Michelangelo, per sublimarlo nella sua ineguagliabile opera.



Ma il punto di maggior interesse ad Urbino è rappresentato dal Palazzo Ducale. Prima dimora principesca italiana fu realizzata da Luciano Laurana dietro richiesta di Federico. Venne ampliato il nucleo primitivo che si affaccia sulla piazza, con eleganti bifore, sviluppandone il prospetto sulla valle con balconcini e torricini.


All'interno abbiamo poche ma importantissime opere, dagli affreschi rimasti su alcune pareti alla prima alcova in legno nella camera da letto. Essendo la camera disposta lungo un punto di continuo passaggio, l'alcova serviva a ristabilire la privacy dei signori che l'abitavano.



Tra le opere di maggior rilievo, la Flagellazione di Piero della Francesca, uno dei primi esempi di pittura prospettica e illuminista del panorama artistico italiano, dove la figura umana è al centro dell'universo.


Sempre di Piero della Francesca, la Madonna di Senigallia, dove rispetto alle opere medievali la figura della Madonna diviene più "umana" nel suo sguardo, nel suo rapporto con i fedeli e nel modo di tenere in braccio il Bambino.


Altro capolavoro indiscusso, la Città Ideale, di autore sconosciuto, probabilmente il concorso di vari artisti, pittori e architetti chiamati dal Duca Federico.
La perfezione prospettica, la diversità delle abitazioni, la gradevolezza delle decorazioni di ciascuna casa, con un elemento centrale che lascia spazio alla fantasia (battistero, pantheon, ospedale...) rende l'opera di grande fascino e, per chi la guarda, l'illusione di trovarsi di fronte ad una realtà esistente.







Ma il culmine della bellezza delle opere custodite in Palazzo Ducale si raggiunge con il Ritratto di Gentildonna "La Muta" di Raffaello.
Solo avvicinandosi e lasciandosi sedurre dalla perfezione dei dettagli, si riesce a comprendere la bellezza di quest'opera!





Durante il primo we di settembre, ad Urbino si svolge la Festa dell'aquilone.
Durante i due giorni di gara, le 10 contrade della città si sfidano in più prove legate al volo degli aquiloni.



Suddivisi in gare tra uomini, donne e bambini, la cui abilità sta nel far srotolare completamente la matassa di filo e riavvolgerla prima degli altri, nei due giorni di festa, la città è un tripudio di bandiere, tamburi e ...aquiloni, di qualsiasi colore, grandezza e foggia!








Adulti e bambini, con sguardi sognanti, si dedicano a dar vita al loro impegno: far volare il proprio aquilone più in alto possibile, lasciarlo librare leggero e dopo un lungo volo rientrarne in possesso.















Nell'ultimo giorno di gara, come ultima prova, quella di riuscire a far volare gli aquiloni tridimensionali. Pesanti, costruiti con legno e carta a rappresentare vari simboli scelti da ciascuna contrada, questi aquiloni sono riusciti a librarsi leggeri nel cielo regalando un senso di serenità e pace in chi li osservava!











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