Descrivere 10 cose da vedere negli Usa é difficile e piuttosto riduttivo. Abbiamo scelto un viaggio che offre la possibilità di avvicinarsi alle diverse realtà che convivono in questo sconfinato Paese, cercando di comprenderle in maniera spesso critica e speculativa.
La prima "faccia" degli Usa é senza dubbio quella delle grandi città e quindi abbiamo visitato Los Angeles e S. Francisco sulla costa ovest insieme a Las Vegas leggermente più ad est.
Los Angeles é la famosa metropoli che abbiamo conosciuto grazie allo "star system" del cinema, grazie alle serie televisive che ci hanno mostrato alcune strade, reso famosi alcuni palazzi, boutique o appartamenti.
Los Angeles é la famosa metropoli che abbiamo conosciuto grazie allo "star system" del cinema, grazie alle serie televisive che ci hanno mostrato alcune strade, reso famosi alcuni palazzi, boutique o appartamenti.
La grande forza americana sta nella creatività e nella bravura a spettacolarizzare qualunque cosa, rendendola famosa nel mondo grazie a ció che é stato e sarà il cinema o la televisione.
Così Los Angeles é Hollywood, un mondo che ci immaginiamo grandioso, un "sunset boulevard" che vediamo sempre nel nostro immaginario come lunghissimo grazie al "red carpet" della notte degli Oscar.
In realtà 800 metri di strada con migliaia di persone che girano alla scoperta dell'impronta della mano o del piede del loro idolo preferito e della loro stella sul marciapiede. Tutto questo é merito di quello che gli americani sanno fare meglio: la spettacolarizzazione (spesso del nulla!).
Esiste un downtown finanziario e lavorativo, con grattacieli da guardare dal basso o da lontano di notte per il suggestivo skyline, ma non vi é storia. Esiste un'area culturale e ricreativa, molto funzionale e "fashion", legata al nome di Walt Disney (e di nuovo torna il mondo del cinema...).
Lo stesso discorso vale per le famose spiagge di Los Angeles (Santa Monica, Venice...). Non ricordiamo forse le magnifiche bagnine, tra cui Pamela Anderson, che escono al rallentatore dall'acqua? e la panchina dove si siede Forrest Gump?
Ecco, per questo é famosa Santa Monica, oltre al fatto che vi vivono le miliardarie stars americane del cinema.
Un discorso diverso merita S. Francisco, città elegante, ricca di scorci suggestivi e legati alla sua storia recente e passata.
La zona centrale di Union square, il caratteristico e storico "cable car", le strade in salita e discesa per le colline su cui é stata costruita (di cui Lombard street é il massimo esempio), il famoso Golden gate, frutto dell'ingegno umano, rendono merito alla popolarità di questa amabile città. Per non parlare del suo movimentato, ma non meno suggestivo, Fisherman warfh, il porto dove tutto fa umanità e folclore (compresa la chiassosa colonia di leoni marini).
Lo skyline notturno di S. Francisco é sicuramente di grande effetto scenico con il suo Bay Bridge illuminato, come lo sono gli interni di alcuni hotel, di cui abbiamo ammirato i giochi di linee sia interni che esterni. Fa parte della storia di S. Francisco anche il bellissimo parco di Muir Woods, dove sono custodite le sequoie millenarie e dove é piacevole perdersi in una tranquilla e silenziosa passeggiata.
Ma se a qualcuno il silenzio puo' dar fastidio, ecco comparire allora Las Vegas.
Questa città vive un mondo tutto suo, fatto di illusione, di trucco e magia, di gioco e di finzione.
Ed ecco ricostruiti scenari di ogni parte del mondo, da Venezia a Parigi, Capri e New York passando per Luxor.
E qui varia umanità si reca per giocare, per vivere una "notte da leoni" (e ci risiamo con il cinema), per immaginarsi in scenari che forse mai potrà vedere dal vivo.
Una città, quella famosa ai turisti, dove non abita nessuno dei locali, confinati lontano dal mondo "ricostruito", in una realtà fatta spesso di povertà e degrado.
E poi c'é New York, la grande metropoli, la capitale tecnologica e del progresso.
Il primo impatto non é dei migliori arrivando all'aeroporto di La Guardia. Sembra per un attimo di trovarsi nel Fiumicino dei mitici anni Novanta, con brevi tratti di scalini da fare con le valigie senza scala mobile ed un improvviso quanto imbarazzante cambio di nastro del baggage claim, con relativa confusione.
Ma visitando la città ci rendiamo conto che, a differenza di Los Angeles e Las Vegas, qui c'é poco di finzione, qui c'é la storia del popolo americano dai tempi della Costituzione allo sbarco degli immigrati dai primi del Novecento fino ai giorni nostri.
Alcuni luoghi sono testimonianza di fatti storici molto recenti, drammatici o a lieto fine.
Vediamo il One World Trade Center rinato sulle ceneri di cio' che é accaduto l'11 settembre e proviamo solo ad immaginare cosa possa essere successo in quelle strade durante quelle drammatiche ore.
Ci affacciamo sul fiume Hudson e allora ci viene in mente lo spettacolare ammaraggio dell'aereo, solo pochi anni fa, dove tutti i passeggeri si salvarono con l'aiuto di quei traghetti che vediamo fare la spola tra Manhattan e la Statua della Libertà.
Insomma New York ci stupisce per la sua grande vitalità e realtà che leggiamo nei volti e negli atteggiamenti delle tante persone che ci camminano a fianco.
L'altra faccia che abbiamo voluto vedere degli Usa é quella paesaggistica, i Parchi.
Abbiamo visitato il Grand Canyon ( e lo abbiamo sorvolato in aereo, cosa assolutamente da fare!), il Bryce Canyon, la Monument Valley, lo Yosemite Park e altri meno famosi come l'Antelope canyon, ma non per questo meno belli.
Meno famosi, appunto! e qui si apre un altro capitolo relativo alla spettacolarizzazione di cui gli americani sono maestri.
Prendiamo ad esempio la Monument Valley: grandiosa, affascinante per i suoi colori che cambiano con le condizioni atmosferiche, commovente per l'incontro che facciamo con i nativi navajo.Ma se ci pensiamo bene sono delle bellissime montagne "smozzicate" (se mi é consentito il termine), neanche dall'uomo ma dalla natura nel corso di milioni di anni, e grazie a chi o che cosa sono famose?
Ma alla pubblicità di una nota marca di sigarette negli anni 80 e soprattutto sempre a lui, al cinema!
Qui John Ford e John Wayne si divertivano a pistolettare come nel far west e semplici piccoli paesini sperduti sono diventati centro di attrazione per i turisti, con tutto cio' che comporta da un punto di vista economico.
Abbiamo anche attraversato "on the road", (come era ed é tuttora "figo" dire) una parte del Paese, sia in pullman che in auto. A questo proposito ricordiamo che le autostrade americane, percorribili gratis, sono delle infinite linee rette che vanno da nord a sud oppure da est a ovest, quelle pari vanno da destra verso sinistra e viceversa e quelle dispari dall'alto verso il basso e viceversa. Guidando "on the road" ci rendiamo conto di quanto sia grande questo Paese, in termini di estensione di territorio molto spesso desertico dove regna il nulla più assoluto, che, se si finisce la benzina, il rifornimento potrebbe essere a 80 - 100 miglia (!) oppure se si ferma la macchina, specie di notte, potrà essere molto facile trovare un cervo o un procione che ci fanno compagnia e molto difficile trovare soccorso (e ci lamentiamo del nostro Paese dove sulle autostrade c'é una colonnina Sos ogni pochi chilometri).
Sempre guidando "on the road" (che fa "figo") ci rendiamo anche conto dello stile di guida americano.
Cambio automatico, comodissimo, sembra di guidare un go kart, ma che, se devi prendere velocità dopo un rallentamento, prepara il rasoio perché nel frattempo la tua barba si é un po' allungata!
Per non parlare poi dello stile di guida americano: una marcia assurda per file parallele dove é consentito il sorpasso a dx e se c'é traffico, come sempre accade, si crea uno spazio infinito tra una macchina e l'altra che tutto é tranne che distanza di sicurezza, ma incapacità a dare gas al motore (sempre grazie al cambio automatico!) e creazione di ulteriore rallentamento del traffico. Ma nulla sconvolge il mitico americano imbottigliato nel traffico! spesso viaggia in pick up o wagon ed allora ecco comparire enormi casse frigo rintanate nel portabagagli da cui compaiono miracolosamente bevande zuccherate, snack e pacchetti di "schifezze" varie!
In conclusione, perché un amante della storia e dell'architettura, un viaggiatore affetto da "mal d'Asia" si é recato in Usa?
Semplice. Perché in Usa il 21 agosto 2017 si é verificata l'eclisse totale di sole più spettacolare del secolo e non si poteva mancare l'appuntamento nel "best place" a giudizio degli astronomi della Nasa: Casper in Wyhoming.
Cambio automatico, comodissimo, sembra di guidare un go kart, ma che, se devi prendere velocità dopo un rallentamento, prepara il rasoio perché nel frattempo la tua barba si é un po' allungata!
Per non parlare poi dello stile di guida americano: una marcia assurda per file parallele dove é consentito il sorpasso a dx e se c'é traffico, come sempre accade, si crea uno spazio infinito tra una macchina e l'altra che tutto é tranne che distanza di sicurezza, ma incapacità a dare gas al motore (sempre grazie al cambio automatico!) e creazione di ulteriore rallentamento del traffico. Ma nulla sconvolge il mitico americano imbottigliato nel traffico! spesso viaggia in pick up o wagon ed allora ecco comparire enormi casse frigo rintanate nel portabagagli da cui compaiono miracolosamente bevande zuccherate, snack e pacchetti di "schifezze" varie!
In conclusione, perché un amante della storia e dell'architettura, un viaggiatore affetto da "mal d'Asia" si é recato in Usa?
Semplice. Perché in Usa il 21 agosto 2017 si é verificata l'eclisse totale di sole più spettacolare del secolo e non si poteva mancare l'appuntamento nel "best place" a giudizio degli astronomi della Nasa: Casper in Wyhoming.
I cieli tersi del Wyoming hanno dato il massimo della loro luminosità per uno spettacolare evento naturale e non cinematografico che rimarrà per sempre impresso nella memoria e nell'animo.
Un ottimo motivo per visitare questo grande Paese!
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