Avendo raggiunto un'esperienza "di un certo livello" in tema di viaggi (questo sarà il 90° Paese visitato), sembra strano che ancora non abbia visto la mitica Samarcanda.
E allora, pronti? via, si parte per l'Uzbekistan!
Ex paese dell'Unione Sovietica, ha ottenuto l'indipendenza nel 1991, ma come vedremo ne mantiene tuttora l'influsso culturale, architettonico ed economico.
Per l'85% di fede musulmana, l'Uzbekistan conta circa 36 milioni di abitanti. L'economia si basa principalmente sulle materie prime come il metano, l'uranio, l'oro esportati soprattutto verso la Russia, il cotone di cui fino a qualche anno fa era il maggior produttore mondiale, ma nell'ultimo periodo si sta aprendo fortemente verso il turismo, per il quale sostiene progetti di imprenditoria anche privata, come l'apertura di alberghi e agenzie turistiche.
Lo stipendio medio è di circa 1000€ mensili con cui si può vivere dignitosamente in tutto l'Uzbekistan, tranne nella capitale Tashkent (circa 3 milioni di abitanti) che ha un costo della vita molto alto, quindi destinata principalmente a professionisti e impiegati di livello superiore.
Ma torniamo al mio viaggio. Per vedere Samarcanda è d'obbligo soggiornare nella capitale Tashkent, che pur non essendo famosa come Samarcanda, presenta numerosi spunti di interesse turistico.
Il primo giorno lo dedico alla visita delle principali attrazioni di Tashkent, partendo dal complesso monumentale di Hazrati Iman che comprende moschee e madrase.
Tra queste Abu Bakar Kaffor Shoshy, del 16° sec, luogo di preghiera e sepoltura di imam e predicatori.
Di particolare bellezza la madrasa di Hazrati Imom Majmuash sempre del 16° sec. Qui viene custodita la più importante copia del Corano scritta con il sangue su pelle di orso (impossibile fotografare). Vi sono poi le traduzioni del Corano in tutte le lingue.
A seguire la moschea Jami di Hazrati Imam con la sua immensa sala di preghiera.
Tipiche le piccole porzioni di ricotta essiccata salata, la frutta secca, le uova.
Reminiscenza dell'ex unione Sovietica, le bellissime stazioni della metropolitana. Tra queste meritano attenzione quelle di Alisher Navoi (grande poeta e scrittore uzbeco), Mustakillik Maydoni, Chorsu Bazar e Amir Timur.
La grande Piazza dell'Indipendenza è circondata da un curatissimo parco dove è collocata la statua della Madre, dedicata ai Caduti della Seconda Guerra Mondiale e a tutte le madri che hanno atteso invano i propri figli tornare dalla guerra. Lungo le pareti del memoriale i nomi di tutti i caduti in ordine alfabetico.
Mi sposto verso la Tv Tower e lungo il tragitto è possibile vedere la residenza del Presidente della Repubblica, il Palazzo dei Congressi.
Ma è ora di fare una sosta per il pranzo nel più importante ristorante di Tashkent per provare il piatto tipico uzbeco, il plov, mix di riso con carne e verdure varie, accompagnato da una tazza di tè.
La preparazione del plov è di sicuro effetto scenico.
Vicino al ristorante Besh Qozon troviamo un altro complesso monumentale memoriale dedicato alle vittime di tutte le repressioni e alla memoria di tutti i caduti in difesa della libertà del proprio Paese.
Di rito salire sulla Tv Tower, una delle principali attrazioni di Tashkent. Dalla torre l'immancabile vista sulla città.
Il giorno successivo mi sposto di mattina presto con il treno veloce verso Samarcanda. I treni in Uzbekistan non sono puntuali al minuto, ma al secondo!
Samarcanda con i suoi 600 mila abitanti è la seconda più importante citta dell'Uzbekistan ma sicuramente quella più ricca di storia e attrazione principale del turismo internazionale.
Si parte con la visita del Mausoleo di Amir Temur risalente al XIV-XV sec dedicato al leggendario Tamerlano a cui si deve tutta la grandezza di Samarcanda. Il Mausoleo fu costruito dal nipote di Amir Temur, figlio del primogenito, in quanto i figli ebbero sorti infelici durante la loro vita.
Il mausoleo è costituito da una moschea che custodisce la tomba del Tamerlano, di grandiosa bellezza e fascino e 2 ali laterali destinate ai praticanti e ai dervisci, religiosi asceti che raggiungono l'estasi con la danza roteante.
Dei 4 minareti ne sono rimasti 2.
Shakhi Zinda (Re vivente - cugino di Maometto) del XI-XII sec. è un complesso funerario che ospita i mausolei e le tombe dei più importanti notabili dell'epoca in Samarcanda. In un'area vi sono sepolti anche i musulmani del luogo.
Tra le tombe più belle quelle dedicate alle sorelle del Tamerlano e alle mogli.
Particolare The Gate del 1404-1405 dove sul portale spicca la scritta in arabo "le porte del Paradiso sono aperte a tutti i fedeli".
Sosta per il pranzo con piatto tipico di Samarcanda a base di carne e patate accompagnato dal solito tè.
Poi visita di Registan ("luogo di sabbia"), la più grande piazza di tutto l'Uzbekistan,
Qui è facile trovare le spose che posano per il loro book del matrimonio.
Apro una parentesi dedicando qualche riga a come viene costituita la famiglia uzbeca. Le donne devono sposarsi entro i 20 anni, gli uomini entro i 25 anni. Oltre tali limiti è grande il rischio di rimanere da soli (!), e la famiglia è il fulcro della società uzbeca,
Orbene, il maschio quando raggiunge l'età del matrimonio usa mettere una carota nelle scarpe del padre. Questo è il segnale che è giunto il momento per trovargli una moglie. Il padre riferisce alla propria moglie la quale inizia una vera e propria "indagine" per trovare una ragazza adatta, parlando in giro, tra conoscenti, tra le amiche che hanno figlie femmine, magari facendo colorite allegorie, dicendo di avere un "usignolo" in cerca di un "bel fiore"
Oppure è il ragazzo che adocchiata una bella ragazza le chiede come si chiama oppure dove abita, studia o lavora, riferendo tutti questi "indizi" alla madre che così inizierà la minuziosa indagine!
Ma torniamo alla visita della piazza. Vi sono 3 madrase (scuole coraniche).Su quella di destra spicca il portale con il simbolo del Sole sulle criniere delle tigri. Si rifà alla religione di Zarathustra. Da notare che sul pane uzbeco viene sempre stampato un sole con i suoi raggi.
Si nota anche una svastica al contrario (visibile nei templi buddisti e zoroastriani) formata con il nome di Allah ripetuto 4 volte.
La seconda madrasa a sinistra è dedicata Mirzo Ulug Bek, famoso astrologo uzbeco del 1400 che con i suoi calcoli matematici riuscì a rivoluzionare l'astronomia tuttora in vigore.
La terza madrasa, quella centrale, è in realtà un caravanserraglio destinato al riposo degli animali e dei cavalli. L'esterno è a 2 piani, l'interno ad un unico piano. Qui la moschea d'oro è di particolare bellezza ed è l'unica con la scala del mullah in pietra (le altre sono classicamente in legno).
Si prosegue con la vicina statua di Islom Karimov, primo Presidente Uzbeco dal 1992 al 2017 con il viale a lui intitolato che porta dritto a Tashkent, un tempo la Via della Seta.
Il vicino mausoleo di Bibixonim venne fatto costruire dalla moglie del Tamerlano. Si narra che fu costruita in soli 4 anni mentre il marito combatteva per la conquista dell'India. La costruzione venne affidata ad un giovane ingegnere. Al suo ritorno il Tamerlano fu meravigliato della rapidità con cui fu realizzata la grandiosa moschea (detta della Signora Madre) e, chiedendo alla moglie di togliersi il velo perchè potesse finalmente vederla e riabbracciarla, scoprì il segno inequivocabile del "bacio" che lei fu "costretta" a dare al giovane ingegnere per i suoi servigi (!)
All'interno del Mausoleo la copia del Corano custodita a Tashkent e posta su marmo originale del XIV sec.
Particolari della moschea sono le colonne ottagonali di influenza indiana, rispetto a quelle cilindriche arabe ed il portale più alto della cupola.
Chiudo la visita di Samarcanda con i colori e i profumi del Bazar Siyob (fiume scuro).
Il terzo giorno lo dedico alla visita di Bukhara e questa si rivelerà una vera sorpresa.
Partenza prima dell'alba da Tashkent per un viaggio in treno ad alta velocità di 4 ore.
Bukhara è un concentrato di moschee, madrase, mausolei racchiusi in un'unica area pedonale, senza necessità di spostarsi in taxi, come avviene invece a Samarcanda.
Con le dovute differenze architettoniche, sembra di passeggiare in uno dei nostri borghi.
Inizio la visita con un complesso di 3 madrase. Kukoldosh con 360 stanze per 300 studenti è destinata all'educazione media. Risale al 1568. Come tutte le madrase, il primo piano è destinato allo studio, il secondo come dormitorio.
La seconda madrasa di Nodir Devonbegi risale al 1622 e reca sul frontale il simbolo zoroastriano del sole, già rinvenuto a Samarcanda, contornato da un volo di pavoni.
Il terzo edificio risalente al 1619 è preceduto da uno spazio d'acqua una volta destinato alla cura delle malattie e sulla sponda spicca un albero di 500 anni.
A fianco il quartiere ebraico dove è possibile visitare una casa risalente a 250 anni fa con ancora le decorazioni originali. Di fronte la Sinagoga.
Particolare originale di una porta in legno, due tipi di battenti, quello in alto destinato alle donne, dal rumore più lieve, e quelli in basso per gli uomini, dal timbro più forte. Al battere più forte le donne dell'abitazione avevano il tempo per coprire il volto con il velo.
A breve distanza il caravanserraglio del XIX sec.
L'antica moschea di Maghoki Attori del XII sec. ha la particolarità di essere l'unica con due colonne per lato all'entrata e l'ingresso stesso si trova su un lato della moschea anziché davanti.
Di fronte si trovano le rovine di un caravanserraglio con le terme del XIV sec..
Proseguendo altre 2 madrase speculari del XV sec, quella di Toki Zargaronkon costruita dall'astronomo Ulug Bek. Dopo 2 secoli venne costruita la seconda che risulta più riccamente decorata sul frontale.
Si passa quindi alla piazza più bella e importante di Bukhara dove si trova il minareto del XII sec, la madrasa Mir Arab del 1530 e la moschea Kalon del 1514, la seconda più grande di tutto l'Uzbekistan.
Sempre a pochi passi la Fortezza (Citadel) la cui prima costruzione risale al IV sec, quella attualmente visibile risale al XVI sec, destinata a residenza dei notabili di Bukhara e successivamente nel 19° sec dell'emiro Kushbegi.
Le attuali rovine, che un tempo ospitavano moschee, hammam, harem, oggi sono una spettacolare area fotografica sul centro di Bukhara.
Di particolare importanza nella Fortezza, la sala del Trono del XVII sec, al di sotto del quale si trova una sala di 30x30 m che custodisce un tesoro di oro, argento e monete.
Di fronte la stalla per 15-20 cavalli e la Sala dei Regali, adibita oggi a museo con gli ornamenti e omaggi ricevuti nel corso degli anni dall'Emiro.
La visita di Bukhara si conclude con la moschea Boloi Hovuz davanti alla quale si trova uno spazio destinato all'acqua utilizzata un tempo per le abluzioni prima della preghiera.
Il portale ha 20 piloni, di cui solo 1 è rimasto originale, quello più decorato, ma viene denominata dei "40 piloni" per il riflesso dei 20 sull'acqua.
L'ultimo giorno lo dedico alla visita di 2 parchi di Tashkent meno conosciuti nelle guide turistiche, ma sicuramente di grande attrazione turistica.
Il "Victory Garden", grandissimo memoriale dedicato ai caduti della seconda guerra mondiale inaugurato nel 2020, accoglie numerose statue, bassorilievi, obelischi tutti dedicati a momenti più o meno drammatici che raccontano i terribili anni di guerra.
Il secondo parco è quello di Anhor che vuole riprodurre le antiche abitazioni dell'Uzbekistan, ma soprattutto ospita una divertente ruota panoramica che mi appresto a provare per avere una vista mozzafiato su Tashkent.
Ma non si può dire di aver visitato la capitale senza fare un tour fotografico by-night e con questo si conclude uno straordinario viaggio in Uzbekistan che mi ha regalato tante sorprese, riempiendomi gli occhi e la mente di fantastiche immagini.
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