La città di Hiroshima deve purtroppo la sua notorietà all' esplosione della prima bomba atomica durante la seconda guerra mondiale. La mattina del 6 agosto 1945 alle ore 8 e 15 fu sganciata la bomba atomica che colpì poco distante dal palazzo della Prefettura. Un grande flash luminoso esplose nel cielo come se fosse un "piccolo sole" a 600 metri nell' aria. Nel raggio di 2 km tutti gli edifici vennero distrutti, vennero raggiunti milioni di gradi Celsius di temperatura, con un diametro di 280 metri in pochi secondi.
350.000 povere persone furono colpite, alcuni morirono all' istante, molti corpi non vennero mai recuperati, altri subirono gli effetti immediati delle radiazioni che continuarono a manifestarsi anche dopo diversi anni.
Tutto questo orrore ricorda il Museo ed il Parco della Pace.
Appena ci si avvicina al parco, uno strano silenzio si percepisce nell' aria e più che una visita diventa un pellegrinaggio.
Subito si osservano le macerie di quella che era la Prefettura e per molti anni la popolazione giapponese discusse sulla opportunità di conservare questi resti o demolirli.
Solo nel 1966 si decise di mantenerli a memoria di quella tragedia.
Poco più avanti il Monumento dei Bambini alla Pace, un monumento che richiama la forma della bomba atomica, voluto da Sadako Sasaki esposto alle radiazioni all'eta' di due anni. A dieci anni sviluppò la leucemia e prima di morire espresse il desiderio che fosse costruito un monumento in memoria di tutti i bambini che vi persero la vita.
Contribuirono alla costruzione del monumento 3200 scuole giapponesi e fu completato il 5 maggio 1958.
In cima una statua di bronzo di un bambino raffigurante la speranza di pace per il futuro. All'interno una campana che viene fatta suonare da ogni visitatore. L'iscrizione recita "This is our cry. This is our prayers. For building peace in the world".
All'interno del museo immagini fotografiche originali, reperti dei muri esposti alle radiazioni, spiegazioni sui loro effetti immediati e tardivi.
Ma ciò che colpisce sono i reperti degli abiti, i calzari, ciocche di capelli, unghie delle povere vittime.
Un effetto scioccante che abbiamo provato solo quando abbiamo visitato il campo di Auschwitz.
Uscendo, alcuni video dei testimoni del tempo, immagini delle visite dei più importanti capi di stato, un libro firme.
Solo la visita di queste testimonianze può far capire l'effettivo orrore di qualsiasi guerra.
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