ROMA: il quartiere Coppedè

C'è una zona a Roma dove, camminando, sembra di attraversare un ambiente fiabesco e completamente diverso da quello che siamo abituati a vedere nella Capitale: si tratta del quartiere Coppedè.

Si trova nei pressi dell'adiacente quartiere Trieste, intorno a piazza Mincio.





Prende il nome dall'architetto che lo ha progettato e realizzato in parte, Gino Coppedè, vissuto alla fine del 1800, riprendendo i temi già sviluppati in un analogo quartiere a Genova.

L'idea di Coppedè era quella di far rivivere alcuni stilemi architettonici dell'epoca romana, quali gli archi, le cornici e le modanature di quel tempo.

Nacquero così alcuni agglomerati di edifici, particolari ed originali per quel periodo e che rimasero tali anche successivamente, tanto che il quartiere è un "unicum" a Roma.

L'ingresso nel quartiere si trova su via Tagliamento delimitato da un grande arco da cui pende un imponente lampadario in ferro battuto. Il soffitto dell'arco presenta decorazioni in blu pastello che lo rendono particolarmente elegante e sfarzoso.

Sulla destra, poco prima dell'arco, un edicola con Madonna con Bambino in atto benedicente.

Dall'arco di via Tagliamento, si giunge a Piazza Mincio dove è situata la Fontana delle Rane, con grandi conchiglie sorrette da figure inginocchiate. A decorazione, le fontanelle con le rane che gettano acqua.

Gli edifici circostanti si caratterizzano per le decorazioni fantastiche e sovrabbondanti, tipiche dell'eclettismo con le sue concezioni storicistiche.

Tra gli edifici più importanti quello "delle Fate" sviluppato su reminiscenze medievali con la torretta d'angolo scalare e gli affreschi,

Camminando sulle vie che incrociano la piazza, un'esplosione di portoni e balconate con decorazioni, animali mitologici, aquile, che rievocano gli sfarzi romani, che si affacciano imponenti.

Qualcuno definì il quartiere un incredibile "pastiche" di linguaggi architettonici che immergono il visitatore nell'atmosfera sfarzosa e un pò fittizia dei primi del '900.