10 cose da vedere (e da fare) in... MAROCCO!

Tra gli Stati musulmani del Mediterraneo, il Marocco è forse quello più aperto alla cultura occidentale, all'integrazione sociale e, come vedremo, religiosa.
Decidiamo di visitare il Marocco dopo il terremoto che ha colpito Marrakech nel settembre 2023 perchè riteniamo che l'unico modo per aiutare le popolazioni colpite sia quello di non far morire il turismo.




Iniziamo quindi il nostro tour con la visita di Tangeri, bellissima e curatissima città adagiata sul mare che conta 1 milione di abitanti.
Da Cap Malabata si ha la possibilità di vedere la costa spagnola a soli 14 km di distanza.










Visitiamo quindi la Medina di Tangeri, ossia la sua zona più centrale. Il primo impatto è con le sue imponenti mura che ricordano la dominazione portoghese e successivamente inglese.







Le mura racchiudono la Kasbah, nome che deriva dalla canna con cui si chiudeva il tetto delle case, a completamento della costruzione.








Dai bastioni è facile individuare la linea su cui i due mari, Mediterraneo e Oceano Atlantico, si incrociano.





A Cap Spartel una caratteristica indicazione ci indica le direzioni!






Ci spostiamo verso le Grotte di Ercole che, secondo la mitologia si recò nell'odierno Marocco per recuperare i Pomi d'Oro (specie di arance selvatiche). Qui Ercole sposerà la figlia di Anteo, Tanga, da cui il nome di Tingis (Tangeri).
La Grotta di Ercole ha la caratteristica di raffigurare l'immagine dell'Africa rovesciata secondo l'asse meridiano. Ercole con la sua forza divise il continente africano da quello europeo creando le famose "colonne d'Ercole", individuate nell'odierna Gibilterra.











Proseguiamo la visita della kasbah di Tangeri inoltrandoci nelle strade e vicoli che esprimono tutta la bellezza e il fascino della città.















Una splendida vista sull'oceano dal porto, tra i più movimentati dell'area del Nord Africa.






Passeggiando tra i vicoli di Tangeri scopriamo un mondo di artigiani con le loro botteghe intenti a soddisfare le esigenze di turisti e locali.



















Ci affacciamo anche sulla "Terrazza dei Pigroni", dove i tangerini amano passare del tempo di fronte ad un buon tè alla menta...










Il nostro tour prosegue con una veduta della diga di Sed Nakla per arrivare a Chefchouen, la "città blu"!







Famosa per il colore blu delle sue case e delle sue strade (la creazione del colore blu fu casuale per la caduta accidentale del colore indaco nella pittura a calce viva bianca con cui si stava ristrutturando una casa), Chefchouen è un intreccio di stradine dove è piacevole perdersi per ammirare i suoi angoli più nascosti.





















Anche qui un dedalo di vicoli in cui si aprono negozi e botteghe: un paradiso per gli occhi dei turisti!

































Arriviamo quindi a Fes, la "madre" delle Città Imperiali, la più vecchia, risalente al IX sec., epoca di Carlo Magno.








Capitale spirituale e culturale oltre che artistica e artigianale, conta 1 milione di abitanti, di cui 350.000 nella zona centrale della Medina.
Ci portiamo subito alla Fortezza di Borj per avere una veduta panoramica della Medina di Fes. Si nota che intorno alla città vi sono i cimiteri, i luoghi di sepoltura che vengono romanticamente chiamati "giardino dei silenziosi".






















In quanto capitale dell'artigianato, visitiamo la fornace più importante di Fes, dove la creta, una volta ricevuta la sua forma, viene cotta a 1200 gradi per 8 ore e successivamente subisce l'opera di colorazione, decorazione e lucidatura.

















Uno dei luoghi più incantevoli di Fes è il suo mercato dove è veramente facile perdersi!




















Visitiamo la Medrassa Acharatine, luogo di formazione media per il Corano. La Medrassa aveva 3 funzioni: quartiere studentesco, insegnamento e luogo di preghiera (5 volte al giorno).











La moschea Al Qaraouiyne è l'Università più antica al mondo, risalente al X sec.










Per finire visitiamo la più famosa conceria di Fes, con le sue vasche piene di colori in cui vengono immerse le pelli e i tessuti.












Visitiamo quindi Volubilis, sito archeologico risalente all'antica dominazione romana. I romani arrivarono nell'allora Mauritania in quanto ricca di minerali come piombo e manganese.




Qui rimaniamo ammirati dalle rovine che si estendono per 42 ettari, ancora solo in parte scavati.
Molto interessanti i resti delle case, templi e mosaici.























Moulay Idriss, con la sua Medina a forma di cammello se la si guarda da lontano, è una città sacra in quanto accoglie la tomba del I° discendente della famiglia del Profeta.
Fondò il primo stato del Marocco il 1 luglio del 788. Qui si trova l'unico minareto circolare di tutto l'Islam.


















Riprendiamo il tour alla volta di Meknes. Con i suoi 522m è la più alta delle Città Imperiali, ma anche la più piccola con 30 km quadrati di estensione e 750.000 abitanti.
L'economia si fonda sull'industria agro-alimentare, il commercio e la finanza. E' rinomata anche per la produzione di vino con 4.000 ettari di vigneti e 450.000 ettolitri di vino.






Conta 120 moschee, 1 sinagoga e 1 chiesa cattolica, a testimoniare come il Marocco sia tollerante nei confronti delle altre religioni. Fu capitale nel XVII sec. ed è caratterizzata da 3 cinta di mura.
Visitiamo la Porta del Vento, la Moschea e la vecchia residenza reale, ora trasformata in un pregevole campo da golf.























Facciamo visita anche ad una fabbrica di ceramiche realizzate con decorazioni in filo d'argento e oro.



Rabat è la capitale del Marocco dal 1929. E' la più verdeggiante, conta 2,5 milioni di abitanti e la sua Reggia Reale, con 40.000 ettari di superficie ogni anno a maggio ospita la Festa "Fantasia", una esibizione di cavalli berberi e arabi, sui quali i cavalieri e le amazzoni (da 10 anni la festa è aperta anche alla partecipazione delle donne) sparano a salve cavalcando.













Rabat ha la sua roccaforte al di fuori della Medina, a protezione della Medina stessa.
Visitiamo la Torre di Hassan, il Mausoleo, altare della Patria del Marocco con le tombe di Mohammed V, Hassan II e il Principe Moulay Abdullah.





La Torre è del 1194, le colonne romane hanno la funzione di rappresentare una moschea incompiuta.
























Ci spostiamo verso la zona della roccaforte da cui godiamo una splendida vista sulla città e sull'Oceano!
















Casablanca conta 5 milioni di abitanti e una estensione di 71 km di lunghezza e 27 di larghezza, tuttora in fase di espansione urbanistica.
Distrutta a seguito dell'invasione portoghese nel XV sec., fu interamente ricostruita alla fine del XVIII sec.



La sua Corniche ricorda la Copacabana di Rio de Janeiro, con il lungo viale a ridosso dell'Oceano.






Visitiamo la sede della regione di Casablanca e la piazza Mohammed V.















La città è costellata di palazzi che richiamano l'art deco di ispirazione francese.




Ma l'attrazione principale di Casablanca è la Moschea di Hassan II con 70.000 metri quadri all'esterno e 20.000 all'interno.
La visitiamo al mattino presto e la nebbia che circonda il suo minareto la rende ancora più affascinante!











Terza Moschea al mondo per importanza, è stata costruita dal 1986 al 1993 sul mare, su pilastri di cemento armato, a simboleggiare che il trono di Dio si trova sull'acqua.
La moschea è larga 100 metri, lunga 200, alta 65 (simbologia dei 365 giorni dell'anno).







Per volere del Re Hassan II, vennero introdotti all'interno della moschea l'elemento che si rifà alla Sinagoga (il Matroneo), e alla Chiesa cattolica (le 3 navate), a simboleggiare l'unione delle 3 religioni.
La moschea ha una capacità di 80.000 fedeli all'esterno e 25.000 all'interno.
Le porte fabbricate in Italia sono in titanio e bronzo in quanto resistenti alla salsedine che arriva dal mare.
I 56 lampadari sono di vetro di Murano, il tetto è scorrevole per favorire la circolazione dell'aria nelle giornate più calde, il minareto è il più alto al mondo.


















Porteremo nel cuore una immagine quanto mai inaspettata del Marocco, un Paese aperto alla cultura occidentale, rispettoso delle altrui usanze e religioni, fiero della sua identità musulmana, ma anche di ordine e pulizia delle sue città. In un momento difficile come quello del terremoto a Marrakech, siamo felici di aver contribuito a mantenere vivo il turismo, fonte essenziale per l'economia e la crescita del Marocco.


















 

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