ANTARTIDE: più che un viaggio...una spedizione!

Si dice che affrontare un viaggio in Antartide non sia per tutti e da tutti, ma solo per grandi viaggiatori.

Personalmente, per la catena di agenzie di viaggio cui mi sono rivolto è la seconda volta che organizzano un viaggio in Antartide per dei clienti e la prima volta per la persona che ha seguito la mia prenotazione. Ritengo che, oltre ad uno dei tanti viaggi, sia per me una sfida da vincere!








Parto da Ushuaia con una nave da spedizione di una grande compagnia di navigazione specializzata in questo tipo di viaggi. Vi sono circa 130 viaggiatori, la maggior parte di nazionalità straniera, oltre me solo una coppia di italiani in viaggio di nozze. Dopo le consuete operazioni di sicurezza, salpiamo e affrontiamo la prima notte di navigazione attraverso lo stretto di Drake, che prende il nome dal navigatore Francis Drake, appunto.





La maggiore preoccupazione è proprio per il cosiddetto "Drake shake", ossia il movimento delle onde dell'oceano più agitato del mondo. Intorno alla mezzanotte infatti il moto ondoso aumenta e la nave inizia ad ondeggiare. Il comandante annuncia che stiamo navigando con onde alte 5 metri e ciò si mantiene per tutta la mattina del primo giorno di navigazione. Non vi sono particolari problemi, nessun malore da cinetosi.




 La vita sulla nave durante i primi 2 giorni di navigazione trascorre tra briefing conoscitivi sull'Antartide, workshop su fauna, fotografia...

Alla mezzanotte del giorno dopo la partenza siamo ufficialmente in oceano antartico, con una temperatura esterna di 0°.

Cominciano a comparire i primi iceberg all'orizzonte, ne vedremo sicuramente molti altri, ma il primo iceberg non si scorda mai!



Dalla nave possiamo poi osservare alcuni uccelli tipici di queste latitudini come gli albatros.









Durante la navigazione è sicuramente piacevole gustare un cocktail con vista sull'Oceano Antartico!



Prima del primo sbarco in Antartide bisogna comprendere che questo continente è preservato con la massima attenzione, quindi è assolutamente vietato lasciare qualsiasi rifiuto, evitare assolutamente di sedersi o inginocchiarsi per terra per evitare qualsiasi pericolo di diffusione dell'influenza aviaria. Gli abiti esterni vengono accuratamente puliti tramite vacuum e così siamo pronti per il primo approdo.

Giorno 1 in Antartide:

Alle ore 6.00 raggiungiamo Pleneau Island, a sud della penisola Antartica




L'arrivo all'alba attraverso il French Passage è emozione pura!
I colori tersi dell'Antartide, i suoi blu intensi, a volte tratteggiati dal rosa del sole sorgente, rendono l'esperienza unica. Godiamoci quindi l'approdo a Pleneau Island!
Ci fa compagnia la danza di qualche balena!



























































Ma siamo pronti per la mini crociera a caccia fotografica di balene! Scendiamo dalla nave e a bordo di un tender arriviamo in un punto della baia dove le balene si cibano del krill, di cui le acque antartiche sono ricche.








































































Adesso andiamo a pranzo perchè ci attende lo sbarco! 


Nel pomeriggio scendiamo nuovamente dalla nave e con i tender approdiamo su una baia rocciosa dove incontriamo una colonia di qualche centinaio di simpatici e chiassosi pinguini!
















































E dopo una giornata così densa di immagini che porteremo sempre nella mente e nel cuore, rilassiamoci con un cocktail... ghiacciato! 


Lasciamo Pleneau Island in serata attraversando il Lemaire Channel
Una leone marino comodamente adagiato su un piccolo iceberg ci saluta!








Riusciamo a cogliere l'attimo in cui si stacca una parte di ghiaccio dalla parete della montagna, preceduto da un fragoroso rumore.








Giorno 2:
la nostra destinazione è Dorian Bay e uno sbarco a Damoy Point


Durante la navigazione in mattinata corre l'obbligo di sistemare il gran numero di foto e allora perchè non accompagnare il tempo con un delizioso cocktail?


Il cielo è nuvoloso rendendo comunque l'atmosfera ugualmente affascinante e magica, ma come vedremo la giornata ci regalerà delle piacevoli sorprese.










Come di consueto, il tender ci consente di sbarcare a Damoy Point. Fu scoperto nel 1903 dalla spedizione francese guidata da Jean Baptiste Charcot.
Qui si trova una casetta costruita nel 1973 utilizzata come stazionamento per le ricerche scientifiche, occupata fino al 1993. Nel 2023 è stata ridipinta con il suo originale colore arancione.
All'interno troviamo l'allestimento originario, i letti, gli strumenti di vita quotidiana per risiedere per qualche settimana a queste latitudini.















Tutto intorno è un paesaggio imbiancato con curve che solo la neve incontaminata sa rendere così morbida anche agli occhi.
Una colonia di gentoo pinguins risiede in questo luogo e solo loro sono liberi di andare avanti e indietro indisturbati. A volte sembra che ci osservino e si chiedano cosa siamo venuti a fare lì!
































Ma come dicevamo prima, il cielo nuvoloso all'improvviso si apre regalandoci un tramonto di straordinaria bellezza.
I 3 video che seguono rendono un'idea a 360° dello spettacolo che si manifesta ai nostri occhi!




















E' tempo di sistemare le foto con un buon Vieux Carrè!



Giorno 3:
Paradise Harbour e Neko Harbour

Se il Paradiso fosse di ghiaccio, allora potrei tranquillamente dire di esserci stato!
I prossimi 2 video lo dimostrano.



Nell'assoluto silenzio, reso ancora più evidente per il fatto che la nostra nave naviga a bassissima velocità in elettrico, si apre alla vista un paesaggio fantastico fatto di luci riflesse, ombre, nuvole.
E noi "riflettiamo" insieme al paesaggio...
Per completare  la spettacolarità, voli di uccelli e passaggio di sbuffanti balene!


































Nel pomeriggio arriviamo a Neko Harbour, una insenatura tra una parete di roccia ghiacciata scoscesa, una piccola spiaggia e una costa circostante di pura bellezza.








Con i tender scendiamo sulla spiaggia dove troviamo la consueta colonia di pinguini gentoo, ma qui la caratteristica è che vi sono vere e proprie autostrade costruite dai pinguini, le cosiddette "pinguin's highways".







I video dimostrano la pericolosità di queste autostrade!































Ma l'attività a Neko Harbour non finisce qui e siamo pronti per una mini-crociera a bordo del tender.
Subito incrociamo una foca leopardo.







Incuriosita comincia a girare attorno al tender








Tutto sembra procedere tranquillamente con un placido volo di uccelli che sembrano camminare sul pelo dell'acqua, quando all'improvviso la scena cambia bruscamente e assistiamo ad una cruenta cattura di un pinguino da parte della foca leopardo.
Le immagini sono abbastanza forti, ma questa è la naturalità delle cose.












Il pinguino più volte sembra fuggire dalle fauci della foca, ma il suo destino purtroppo è tragicamente segnato.






E dopo questa scena di caccia siamo pronti a goderci un nuovo spettacolare tramonto nel silenzio antartico.






Giorno 4:

Danco Island ed Orne Harbour

L'isola di Danco prende il nome da Emile Danco che la scoprì nel corso della spedizione belga tra il 1897 e il 1899, dove lo stesso esploratore vi morì nel 1898.
Qui dimora una specie diversa di pinguino, il chinstrap penguin o "pinguino dal sottogola".
Arriviamo di prima mattina, ma purtroppo ci attende una fastidiosa nebbia.




La giornata non gira proprio per il verso giusto perchè una volta sbarcati scopriamo che la colonia di chinstrap penguins si è trasferita e al loro posto dimorano i soliti gentoo penguins.









Ritorniamo alla nostra nave per consolarci con un Martini passion fruit, ma anche questo fa parte dell'Antartide!






Riprendiamo la navigazione e tra azzurri iceberg galleggianti decine di balene danno spettacolo con le loro immersioni!










































Nel pomeriggio arriviamo a Orne Harbour per la consueta mini crociera a bordo dei tender.
Anche oggi avremo delle sorprese!


Incontriamo infatti una colonia di chinstrap penguins. Si differenziano dai gentoo in quanto presentano un sottogola, appunto, come una stria nera. Anche loro hanno le "highways" che percorrono avanti e indietro...














Su una lastra di ghiaccio avvistiamo un leone marino che placidamente ci osserva e nel frattempo si gratta...













Tutto intorno intanto le balene ci allietano con i loro suoni e le loro danze...







...mentre i pinguini percorrono la loro autostrada
















Una balena ci saluta con la sua pinna laterale!






E in questo video possiamo sentire i loro suoni!


Ma torniamo al nostro leone marino che, dopo aver attentamente osservato la nostra nave, decide di fare un bel tuffo nelle acque gelide dell'Antartide!









Giorno 5:
Fournier Bay

Approdiamo la mattina a Fournier Bay, verso nord 



Nonostante vi sia ancora nebbia che impedisce una visione del paesaggio circostante, la colazione viene allietata da un passaggio ravvicinato delle balene










Facciamo un'ultima uscita con i tender, ma la giornata non è proficua.
Solo un paio di balene che si divertono a rotolarsi in acqua 




Il viaggio volge al termine e siamo pronti per riprendere la navigazione verso Ushuaia attraverso lo stretto di Drake.
Ma all'improvviso la nebbia che ci ha accompagnato durante gli ultimi due giorni si dirada e il paesaggio dell'Antartide si manifesta di nuovo in tutta la sua bellezza.
Appaiono le coste, una solitaria foca e gli ultimi "tabular iceberg", come a volermi ringraziare per la visita!































Al lettore che ha avuto la pazienza di arrivare fino in fondo a questo racconto, vedendo le tantissime foto, dico che, vedendo allontanarsi la costa dell'Antartide, avendo la consapevolezza che quasi sicuramente non vedrò più le distese di ghiaccio, i paesaggi mozzafiato, i simpatici pinguini, le maestose balene, bene...dico che mi sono venute le lacrime agli occhi.





Le immagini riportate sono solo un modo per documentare quanto visto, ma l'emozione provata nel viverle rimarrà per sempre nei miei occhi e nel mio cuore!
Il pensiero vola alto verso altri viaggi altrettanto unici, ma sarà difficile raggiungere questi livelli di esclusività mista ad avventura.









Prosit!




La Mappa del Viaggio




Questo il mio viaggio seguito attraverso Google map!

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