Repubbliche baltiche: c'era una volta...


Un tour vissuto e raccontato da Cristiana Fichi in modo inconsueto, come fosse una fiaba e nelle fiabe si può... sognare!



"Lettonia, Lituania ed Estonia sono le 3 Repubbliche Baltiche che da stati sovietici facenti parte della ex URSS oggi sono diventate europee a tutti gli effetti.

La loro storia è fatta di sottomissioni al prepotente di turno e secondo me, solo conoscendo proprio la loro storia, si può apprezzare la bellezza di questi luoghi.

Mi aspettavo di trovare paesi grigi e tristi ed ho trovato invece paesi degni di una fiaba, con paesaggi usciti da “Hansel e Gretel”, castelli principeschi degni della “Bella addormentata nel bosco”, città che richiamano ad elfi, fate, draghi e cavalieri!

Allora il mio viaggio nelle repubbliche baltiche ve lo voglio proprio raccontare come se fosse un viaggio fantastico tra sogno e realtà.

I personaggi ovviamente sono tutti inventati ma le località sono reali, come pure l'itinerario del mio viaggio.




PROLOGO

Avvistato il drago alato (1), col mio piccolo bagaglio, attendevo con calma e serenità il mio turno: tutti noi dovevamo aspettare che si posasse a terra per salirvi sopra a cavalcioni e reggersi bene prima che riprendesse il volo. Ero così eccitata per questa nuova avventura!

La sosta per una breve bevuta nella città dei poeti (2) e poi, recuperata la sua instancabile energia, il drago di nuovo fece rotta verso i paesi nordici.

Dall'alto si vedevano le verdi colline del paese delle bambole (3) e poi i fitti boschi del regno (4)




Finalmente anche se era buio ero arrivata.


Capitolo 1: IL REGNO DI CURLANDIA E DINTORNI

C'era una volta nel regno di Curlandia (5) il palazzo di Rundale (6),



dove viveva una principessa triste. Appena saputo del mio arrivo, quale forestiera del sud Europa, la principessa, annoiata e depressa, mi fece chiamare per rallegrarla e raccontarle storie della mia Italia, paese del sole e del buon cibo.

Lì viveva reclusa in mezzo ad una bellissima campagna, circondata da fattorie e con la compagnia delle cicogne, che di tanto in tanto nidificavano sui comignoli del palazzo. Ma a parte questo e la miriade di servitori, era sempre sola ed annoiata.

E così senza farmi intimorire dalla dimora principesca, dai suoi giardini e dallo sfarzo, le raccontai della mia terra. Mi promise che sarebbe venuta a trovarmi, perché la prospettiva di un viaggio nel sud di Europa la rallegrava.

Ero riuscita nel mio intento di risvegliarla dall’apatia in cui viveva, ma ora dovevo andare verso sud. Altre persone, ma soprattutto altre terre ed altre avventure mi aspettavano!

La principessa non sentì storie e volle assolutamente darmi la sua carrozza con i suoi fantastici cavalli per spostarmi e mi indicò la via per il Paese dei Mistici (7). Mi disse che non dovevo assolutamente perdermelo!

Capitolo 2: IL PAESE DEI MISTICI

E così mi ritrovai in un sentiero di campagna e cammina, cammina, cammina… il paesaggio non cambiava mai! Campagna, campagna e sempre campagna.

Finalmente intravidi da lontano una collina ed una processione di persone che vi si recava. Incuriosita, lasciai la mia carrozza e mi aggregai a quella gente, finchè arrivai alla Collina delle Croci (8).



Il luogo era mistico e pieno di croci, ma anche molto inquietante. Era come se mi aspettassi da un momento all’altro tra quelle migliaia di croci di ogni dimensione sbucare centinaia di streghe e di altrettanti frati esorcisti. La suggestione di quel luogo mi fece per un attimo sognare ad occhi aperti. Poi, ad un certo punto in lontananza, vidi arrivare a cavallo una moltitudine di cavalieri al galoppo e fui rapita da uno di loro ed issata sul suo cavallo. Dopo poco persi conoscenza ed al mio risveglio, mi ritrovai in un castello in mezzo ad un lago. Ero prigioniera nel castello di Trakai (9).



I cavalieri erano ripartiti ed io nonostante fossi prigioniera, venni accudita con gentilezza dalle serve. Una di loro si impietosì e gesticolando mi fece capire dove mi trovavo. Non parlavamo la stessa lingua ma riuscivamo a comunicare e così diventammo amiche dopo solo pochi giorni.

La sua famiglia viveva fuori del castello e così a notte fonda mi fece scappare e mi nascose nella casa dei suoi genitori, una fantastica casetta in legno colorata.



Ma non c’era tempo da perdere e caricata su un carro, nascosta in mezzo alla paglia, finalmente riacquistai la mia libertà. Ero arrivata a Vilnius (10).




Inizialmente mi trovai vicino alla torre di Gediminas,



sulla sommità della collina, ma poi, a notte fonda, sgattaiolai dal carro e mi persi rapita dallo splendore e dalla semplicità raffinata dei luoghi, in un dedalo di stradine silenziose, nel centro della città. Era bellissima, ma non potevo rischiare di essere nuovamente catturata. Così mi accodai ad una carovana di giullari che andava verso il nord, nel paese degli elfi e delle fate (11).

Capitolo 3: IL PAESE DEGLI ELFI E DELLE FATE

Dopo molto cammino in mezzo a boschi e campagna, finalmente arrivammo nella città dei mercanti (12).



Le strade erano piene di osterie da dove provenivano canti e richieste di birra, gilde



da cui entravano e uscivano mercanti di ogni tipo ed artigiani. In mezzo a questa allegra confusione con grande simpatia si facevano portavoci di affari elfi e fatine,



che mettevano in guardia dai draghi malefici che ogni tanto arrivavano dal Nord.



Non poteva proprio mancare un po’ di birra e di salsiccia di renna! Poi, ad un tratto mi ritrovai sopra la collina di Toompea (13), davanti ad un castello. Da lì era visibile tutta la cinta muraria della città,




ma anche il mare del Nord. E proprio dal mare del Nord arrivò il mio drago alato, che fattami salire mi riportò a casa.

La mia fantastica avventura tra elfi, fate, draghi e cavalieri era terminata, ma non il suo ricordo."




1 drago alato: aereo

2 città dei poeti: Praga

3 paese delle bambole: Polonia

4 regno: Lettonia. Il paese è sempre stato oggetto di occupazioni. Nel XIII secolo i Lettoni, tribù baltica, vennero sopraffatti dai crociati tedeschi, che continuarono ad avere il controllo del territorio anche dopo, quando il potere passò nelle mani dell’Unione Polacca-Lituana, poi degli Svedesi ed infine dei Russi. Ma la Lettonia, dopo un breve periodo di indipendenza, fu annessa, insieme alla Lituania ed all’Estonia, al territorio sovietico. La rinnovata indipendenza è avvenuta solo nel 1991. Il 30% della popolazione, già poco numerosa (circa 709.000 abitanti), è costituita dai russi. Nella capitale, Riga, risiede un terzo dell’intera popolazione e rappresenta la città più grande dei 3 stati baltici, più caotica e più cosmopolita. Mentre nel centro storico si trovano palazzi barocchi, una parte della zona nuova è ricca di bellissimi palazzi in stile liberty. Tuttavia tra le 3 capitali baltiche rappresenta, a mio avviso, la città meno caratteristica.

5 Curlandia: regione ad ovest della Lettonia che si affaccia sul Mar Baltico. Gli abitanti originari furono i Livi, di origine ugro finnica, che furono poi espulsi nel primo medioevo dai Curi che dettero il nome alla regione. I Curi erano una tribù marinara che dominava la costa occidentale della Lettonia e Lituania dedicandosi alla pesca, alla navigazione ed ai commerci. Essi però soccombettero nel 1267 all’Ordine Livoniano di lingua tedesca, che nel 1562, di fronte alla prospettiva del crollo della Livonia, sotto la pressione degli Svedesi e dei Russi, istituì il Ducato di Curlandia, allo scopo di farne un nuovo centro di potere. Tale Ducato sfruttò le rivalità tra Polacchi, Svedesi e Russi per garantirsi più di 2 secoli di semi indipendenza. Il ducato di Curlandia venne abolito nel 1795.

6 Rundale: palazzo in stile barocco-rococò, monumento agli eccessi dell’aristocrazia settecentesca. Il sito fu acquistato nel 1735 dal favorito dell’imperatrice Anna di Russia, il Duca von Biron, che commissionò a Rastrelli, famoso architetto italiano del Palazzo d’inverno di S.Pietroburgo, il progetto di residenza estiva.

7 Paese dei Mistici: Lituania. Paese dal miglior pane scuro di segale del mondo, dai liquori a base di erbe e da una cucina che vede nella patata l’ingrediente principale, conserva un’identità nazionale molto forte ed una cultura cattolica molto radicata. Di origine polacca (nel 1569 venne creata la Confederazione Polacco-Lituana), venne meno solo dopo il 1795 con la forza dominante della Russia zarista. Nonostante tutto ha mantenuto nei secoli le tradizioni di arte popolare e canti tradizionali ed è stato il primo paese baltico nel 1990 ad avere l’indipendenza da Mosca, fino all’ingresso nell’Unione Europea nel 2004.

8 Collina delle Croci: si trova a nord al confine con la Lettonia ed è un luogo di contemplazione e preghiera, nonché di pellegrinaggio e simbolo della Lituania. La tradizione afferma che furono le rivolte del 1831 e del 1863, nonché il bisogno di commemorare i caduti che trasformarono la collina in parco della rimembranza. Gli abitanti del luogo infatti eressero croci in aperta campagna per evitare le intolleranze zariste. Dagli anni cinquanta cominciarono i pellegrinaggi patriottici per commemorare i deportati in Siberia. I sovietici provarono a scoraggiare questo tipo di manifestazioni, spianando più volte la collina, ma ogni volta venivano piantate nuove altre croci. Nel 1993 con la visita di Papa Giovanni Paolo II divenne la prima meta di pellegrinaggio del paese e nel 2001 seguì la costruzione di un nuovo monastero francescano. Su ogni centimetro della collina sono piantate croci di diverse dimensioni, alcune delle quali pendono dalle braccia di altri crocefissi.

9 Castello di Trakai: una delle prime roccaforti militari lituane costruita nel XV secolo per la sua posizione strategica contro le mire espansionistiche teutoniche, completamente distrutta dai Russi nella guerra tra il 1645 ed il 1697. Vytauas il Grande, sotto cui la Lituania raggiunse il massimo splendore nel XV secolo, invitò i Caraiti (setta ebraica proveniente dalla Crimea) ad insediarsi sul territorio, come guardie del corpo. Oggi ci sono circa 200 Caraiti che abitano nelle caratteristiche casette di legno. Solo recentemente è stata ricostruita la fortificazione ed è diventata il simbolo della grandezza medievale del paese.

10 Vilnius: capitale della Lituania fu fondata nel XI secolo per garantire una rapida espansione dello stato tribale ai condottieri lituani, innalzando roccaforti strategiche alla confluenza dei fiumi Vilija e Neris. Mindaugas per primo unificò le tribù lituane in un’organizzazione centralizzata, ma suo nipote Gediminas (1271-1341) fu quello che la trasformò in comando permanente. A lui infatti è dedicata la statua nella piazza della cattedrale. Nel tempo Vilnius è sempre stata un importante centro culturale ed oggi conserva un’atmosfera più da paese che da città con i suoi 550.000 abitanti e la sua città vecchia ben tenuta e curata con la sua architettura barocca. Richiamo del medioevo è invece la torre Gediminas, costruzione ottagonale in mattoni rossi, che si innalza sulla cima di una collina dietro la cattedrale.

11 Paese degli elfi e delle fate: Estonia. Ottenuta l’indipendenza dall’URSS nel 1991 è riuscita a trasformare il proprio paese in poco tempo in una nazione proiettata al futuro, economicamente stabile e con il maggior numero di computer e cellulari tra i paesi baltici. Gli estoni sono stati circondati da vicini potenti e guerrieri. I primi a conquistarla furono i danesi nel XIII secolo, seguiti da tedeschi, svedesi e russi. Riacquistata l’indipendenza nel periodo a cavallo tra le 2 guerre mondiali, nel 1940 venne conquistata dai sovietici.

12 Città dei mercanti: Tallinn. Pittoresca cittadina medioevale, tra vicoli di ciottoli, campanili slanciati e torre paffute (famosa la torre di Margherita la Grassa) è stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità. La città fu fondata dai danesi nel XIII secolo e successivamente divenne parte della Lega Anseatica, ovvero un’alleanza commerciale tra numerose città del Nord Europa che stimolò la nascita della vita mercantile e delle varie “gilde”, le cui case sono disseminate tra i vicoli e le strade della città vecchia. Una parte della città vecchia è circondata ancora dalle mura cittadine con 9 torri ben conservate e 3 porte.

13 Collina di Toompea: sede originariamente di un forte estone protetto, divenne successivamente centro nevralgico cristiano per convertire i pagani estoni. Fu sede di numerose istituzioni statali e religiose, a differenza della parte bassa puramente commerciale e per questo separata dal resto della città.


Testo e foto di Cristiana Fichi




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