L'Aquila: sette anni dopo il terremoto...


Il 6 aprile 2009 in piena notte un terremoto di magnitudo 6,3 ha sconvolto la città de L'Aquila provocando la morte di 309 persone con migliaia di feriti ed ingenti danni al patrimonio artistico.



Una città che poteva essere considerata un gioiello dell'architettura italiana, più volte colpita da eventi sismici e poi ricostruita, questa volta è stata segnata profondamente nel dolore dei familiari delle povere vittime e nella grandezza delle sue bellezze artistiche.

Con un concentrato di chiese, piazze, edifici storici, L'Aquila era un "unicum" artistico dell'Italia centrale. Per chi l'ha visitata in epoca precedente al terremoto, scoprire cosa rimane adesso e cosa si è ricostruito è di estrema importanza nell'ottica di una vera rinascita della città.



In occasione di una mostra fotografica, abbiamo realizzato questi scatti che ci mostrano come è l'attuale situazione.

Pensavamo di trovare una città fantasma, ma nulla di tutto ciò: già arrivando dall'autostrada, si scorgono i profili numerosi delle gru a significare il febbrile lavoro di ricostruzione.
Alcuni monumenti storici sono stati interamente restaurati.

Come la Fontana delle 99 cannelle




Stridente è il contrasto con i vicini palazzi che recano i segni tangibili del disastro e che sono puntellati in attesa di recupero.






La Basilica di Collemaggio è l'emblema della città oggi: la facciata completamente restaurata, il resto della struttura in fase di recupero.





Così come il Castello o Forte Spagnolo.



La Fontana Luminosa, adiacente al Castello, è restaurata, in attesa di ricominciare a zampillare acqua.



Purtroppo poco rimane della chiesa di S. Maria in Paganica.







In alcuni angoli della città rimangono ancora i segni tangibili del disastro, con intere case demolite ed angoli piastrellati che rimandano a momenti di vita casalinga improvvisamente spezzata.




Antiche botteghe artigianali tristemente chiuse.



Tuttavia, è commovente vedere che, anche in mezzo ai ponteggi, in mezzo alla polvere che tuttora si alza dai cantieri, con l'odore penetrante della calce utilizzata per il restauro, la gente ha voglia di ricominciare a vivere la normalità quotidiana e ha ripreso a passeggiare nelle vie del centro storico.



La Piazza Duomo ne è l'esempio, con bancarelle di venditori ambulanti che a suon di musica attirano i passanti ed al lato la chiesa del Suffragio devastata ed in fase di recupero.





La chiesa di S. Giuseppe Artigiano, ricostruita, accoglie le spoglie di Celestino V e rappresenta l'unico punto di passaggio tra la zona bassa della città, in alcuni punti chiusa dalla cosiddetta "zona rossa", e la Piazza del Duomo.




Interamente restaurata la Basilica di S. Bernardino



A sentire le parole del Sindaco, la parte centrale del centro storico sarà interamente recuperata entro 2 anni e l'intero comune entro il 2019-2020.
Auguriamo a questa città di ricominciare a volare e riprendere il suo storico aspetto nei tempi previsti.

Vogliamo che L'Aquila rinasca!







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