10 cose da vedere (e da fare) a... SPOLETO!


Una delle perle più importanti dell'Umbria, città che vanta un patrimonio artistico e culturale tra i più vivaci e attuali, roccaforte nel corso dei secoli per la sua posizione geografica di "controllo" sulla vasta "valle spoletina": questa è Spoleto.
E qui proponiamo un giro della città che consentirà di vederne le maggiori attrazioni artistiche.



Partiamo da Piazza della Libertà che nacque come "corte" gentilizia della famiglia Ancaiani, grandi proprietari terrieri umbri, dove si trova l'omonimo palazzo costruito nella seconda metà del '600.
Ci troviamo nella parte alta della città e da questa piazza possiamo affacciarci lateralmente per vedere il Teatro Romano del I sec, di cui rimangono i resti della cavea e di quello che era il palcoscenico.








Svoltiamo a dx della piazza per ammirare subito l'Arco di Druso, adiacente alla chiesa di S. Ansano.
L'arco, ad un solo fornice in blocchi di calcare fu eretto in onore di Druso e Germanico, figlio e nipote dell'imperatore Tiberio. La decorazione è molto semplice, rappresentata da lesene sormontate da capitelli corinzi.




Si arriva quindi all'antico foro romano, oggi Piazza del Mercato, con eleganti palazzi che ne limitano i lati, chiusa su un lato dalla fonte di Piazza, monumento con stemmi risalente al 1600.






Attraverso una ripida salita a dx si arriva al Palazzo Comunale, del XIII sec., residenza papale nel 1700, con torre rettangolare che ne domina un profilo laterale.
Proseguendo ci si può incamminare verso una delle più interessanti passeggiate che si possono fare a Spoleto: la strada che circonda la Rocca e che porta al Ponte delle Torri.
Alto 80m e lungo 230m, è composto da nove piloni collegati da dieci arcate.




Ne fa da sfondo il Monteluco, con il suo manto boschivo e la chiesa di S. Giuliano. Il ponte-acquedotto aveva lo scopo di convogliare le acque verso la Rocca e la parte alta della città.
Ne parla anche Goethe in uno dei suoi appunti durante il suo viaggio in Italia.





Torniamo indietro per avere uno scorcio inusuale sul sottostante Duomo.



La chiesa di S. Eufemia fu costruita nel XII sec., ha una facciata sobria con bifora sormontata da un coronamento ad archetti.
E' una delle poche chiese che ha l'entrata dal matroneo e da qui si può ammirare la sua struttura a tre navate divise da pilastri e colonne.





Il Palazzo arcivescovile e il Museo Diocesano completano la visita del complesso di S. Eufemia.


Ma giungiamo alla piazza più scenografica e spettacolare di Spoleto, Piazza Duomo.
La sua famosa scalinata conduce il visitatore e il suo sguardo verso la magnificenza della Cattedrale.
Ne fanno da quinte palazzi e case del 400, il teatro Caio Melisso e l'ex chiesa di S. Maria della Manna d'Oro, della fine del 1500.



Il Duomo, eretto alla fine del XII sec. in forme romaniche, fu dedicato all'Assunta.
La facciata, bellissima, ha un portale romanico preceduto da un portico a cinque arcate, sormontato da un fregio e una balaustra con due pulpiti.
Sopra, un grande rosone centrale con i simboli degli Evangelisti, fiancheggiato da quattro rosoncini.
Ancora più sopra, una serie di archetti su colonnine, con altri tre rosoni e un grande mosaico bizantineggiante di Cristo benedicente tra la Vergine e S. Giovanni.








L'interno è a croce latina a tre navate di stile originario romanico, successivamente rinnovato nel 1600, quando venne addirittura spostato il transetto.



Gli affreschi più importanti si trovano nel presbiterio e rappresentano L'Annunciazione, il Transito di Maria, il Presepio e l'Incoronazione di Maria.





Da alcuni mesi (aprile 2018) è possibile visitare con guida in orari prestabiliti, il campanile, costruito nel XII sec. con materiali di spoglio romani, visibili mentre si salgono i gradini per arrivare sulla cima da cui è possibile godere di un meraviglioso panorama che si estende lungo tutta la valle di Spoleto. La vista arriva fino ad Assisi!








Sempre con la visita guidata è possibile ammirare la Cappella di S. Anna, all'interno del Duomo, realizzata nel XIV sec. come ampliamento del transetto e tuttora è possibile vedere come venne tagliata con la muratura del 1600. Gli affreschi sono ancora in parte conservati anche se vennero rimossi per portare alla luce quelli del trecento.




Attraverso un passaggio riservato è possibile ammirare gli affreschi del Presbiterio dall'alto.





Riprendiamo la nostra piacevole passeggiata per Spoleto e ci dirigiamo verso la parte bassa della città per arrivare alla Chiesa di S. Gregorio Maggiore. 






Di stile romanico, risale al 1079, consacrata nel 1146. Anche questa si distingue per il poderoso campanile laterale, ma è l'interno a tre navate che dona particolare interesse alla chiesa per il suo aspetto raccolto.




La cripta ha cinque navate con colonne e capitelli alto-medievali e romanici.


Poco distante, la Torre dell'Olio, del XIII sec. che deriva il suo nome dall'utilizzo che se ne faceva, ossia il gettare l'olio bollente sugli eventuali assalitori.



Ma Spoleto ci affascina per il suo aspetto gentile, tranquillo, raffinato, per cui è bello perdersi tra le sue stradine e vicoli, per rimanere piacevolmente meravigliati dalle sue innumerevoli bellezze artistiche. Di particolare importanza i suoi musei, aperti per gran parte dell'anno e per le numerose attività culturali tra cui spicca il famoso Festival dei Due Mondi.






Un ultimo sguardo alla collina spoletina e ammiriamo la spettacolare Rocca Albornoz dal nome del Cardinale che ne volle l'edificazione nella seconda metà del 1300.
Per secoli ospitò i governatori pontifici, poi le carceri pontificie, dal 1983 ospita il Museo nazionale di Spoleto.


A 7 km da Spoleto si trova il bosco di Monteluco. Di particolare interesse e bellezza per chi volesse trascorrere una giornata nel silenzio del bosco, il Monteluco accoglie il Santuario di S. Francesco.






La bellezza del luogo ed il suo interesse storico è dovuto alla presenza delle celle destinate ai frati ancora perfettamente conservate come una volta, con lo stretto necessario per il vivere, nel raccoglimento e nella preghiera, lontano dagli sfarzi della Chiesa, nello spirito tipico francescano.













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