Come destinazione del mio 93° e 94° Paese visitato, decido questa volta di trascorrere una settimana alla scoperta dell'Armenia e della Georgia, in particolare della sua capitale Tbilisi.
L'Armenia è un Paese dalla storia antica, risalente a migliaia di anni fa, combattuta e travagliata, specialmente nel secolo scorso, durante il quale la popolazione dovette subire un genocidio ai primi del 1900, la conquista da parte dell'Impero Russo e la successiva annessione all'Unione Sovietica fino alla sua fine con la caduta dell'Urss.
Tuttora la situazione politica risente di quello che è sempre stato un problema per l'Armenia, la sua posizione geografica. Infatti rappresenta un passaggio tra L'Europa e l'Asia e questo collegamento fu motivo di invasione e conflitto con la Turchia, che voleva collegarsi alla zona asiatica e, più recentemente, con l'Azerbaijan che vorrebbe riunificare una zona del suo territorio rimasta isolata attraverso l'annessione della regione del Nagorno Karaback.
Le relazioni politiche migliori attualmente sono con la Georgia, nazione sorella dell'Armenia, con l'Iran e in parte con la Russia, in quanto ex territorio sovietico.
Si risente una stratificazione sociale molto accentuata fra nuovi ricchi e poveri. Un salario medio di 700 dollari non copre le spese di una famiglia di 4 persone di circa 2000 dollari. In alcuni casi si è obbligati a ricorrere al doppio lavoro in nero.
Il clima in agosto è terribilmente caldo e afoso con temperature che arrivano a 42-43 gradi rendendo la visita piuttosto complicata specie nella capitale. Per fortuna è possibile bere dalle tante fontanelle disperse lungo il percorso di visita.
E inizio proprio da Yerevan, città antichissima la cui fondazione risale a più di 2000 anni fa.
Si parte dalla centralissima Piazza della Repubblica, ai cui lati si trova il Museo di Storia Armena, il Palazzo del Governo e sul lato opposto altri Palazzi riservati ai Ministeri e alberghi.
Al centro della Piazza vi era la statua di Lenin che dopo la caduta dell'Urss venne abbattuta e decapitata. Adesso fa bella mostra un complesso di fontane che, come vedremo, regalano un suggestivo spettacolo serale di luci, suoni e acqua.
Una pietra con caratteri cuneiformi "certifica" la fondazione di Yerevan nel 782 a. C.
Più avanti si trova uno dei monumenti più antichi in Armenia con la scritta "lunga vita all'Urss", rimasto intatto per ricordare e rappresentare una parte della storia e cultura armena.
I palazzi risentono enormemente dell'architettura sovietica, realizzati nella maggior parte con rivestimenti in pietra locale dai caratteristici colori.
Rimane ancora qualche tipica costruzione del 19° secolo in legno, un luogo fresco e di ritrovo per le famiglie di un tempo per il rito del caffè, la più importante bevanda in Armenia.
Si passa attraverso una delle strade più antiche di Yerevan con edifici costruiti durante il periodo dell'Impero Russo e che non vennero distrutti dall'Urss.
Tipica la produzione di tappeti, a volte molto costosi.
A Yerevan c'è un'unica linea della metropolitana, molto breve con poche fermate. In realtà dovevano essere tre linee precedentemente alla caduta dell'Urss, ma già fu difficile realizzare la prima linea in quanto la popolazione, secondo alcune stime, non raggiungeva il milione di persone, numero minimo per avere una metro.
Una pausa pranzo con il lavash, il pane armeno, e alcune spezie e pizza tipica.
Si prosegue con il Teatro dell'Opera, in stile sovietico. La costruzione si articola su 17 piani, in buona parte sotterranei.
Dalla piazza si può vedere la statua della Grande Madre Armenia che domina la città.
Poco più avanti uno dei monumenti simbolo di Yerevan, la Cascata, iniziata in epoca Urss, mai completata.
La sera la città è popolata da turisti, gente del luogo che affolla i locali, i ristoranti e le piazze con le fontane.
Tra le più frequentate, la Fontana Vittoria, nei cui zampilli fanno il bagno i bambini più piccoli, e quelle di Piazza della Repubblica, dove tutte le sere (tranne il martedì) si svolge un emozionante spettacolo di suoni, luci e acqua, puntualmente dalle 21 alle 23.
Di seguito alcuni video con musiche popolari armene e del balletto russo, oltre a motivi classici e moderni, di sicuro effetto scenico!
Proseguo il tour in Armenia verso Tatev, per prendere la funivia più lunga del mondo (Ali di Tatev) di oltre 5 km di lunghezza. Questa porta al Monastero di Tatev.
La storia dei Monasteri in Armenia è molto complessa. La maggior parte vennero distrutti sia in epoca di invasione turca che successivamente con il dominio dell'Urss.
Quelli rasi al suolo sono stati in gran parte ricostruiti con i materiali originali e rappresentano sicuramente il patrimonio culturale e storico più importante dell'Armenia.
Ogni monastero è costituito da più strutture. Solitamente c'è una costruzione dedicata alla preghiera e altre simili e ugualmente interessanti, dedicate alla scrittura, allo studio e alle attività dei monaci.
Il modo per distinguere se si tratti di un luogo di preghiera è guardare il soffitto. Se la cupola è chiusa, lì si celebra la funzione religiosa, se è aperta e filtra la luce, non è adibita alla preghiera.
Molto scuri, gli ambienti interni sono quasi sempre a struttura quadrata poggiante su quattro pilastri.
D'obbligo una pausa pranzo in stile tipicamente armeno!
Si prosegue con la cascata Shaki, immersa nel verde dei boschi.
Ad Areni il gruppo si ferma per una piacevole degustazione di vini. La zona è infatti rinomata per la produzione della bevanda che viene fatta risalire addirittura a 6000 anni fa!
Il giorno successivo mi muovo in tour verso Khor Virap. Il nome viene riservato dalla Turchia al Monte Ararat.
Qui vi è l'omonimo monastero da cui si può avere una veduta del Monte Ararat, la mitica montagna dove si ritiene si sia fermata l'arca di Noè dopo il Diluvio Universale.
Breve sosta al lago Azat per proseguire verso il Tempio di Garni, di origine greca, ricostruito, completamente diverso da quello che siamo soliti vedere con i monasteri armeni.
Tra le bellezze naturali dell'Armenia, poco distante da Garni, si trova la Sinfonia di Pietre. Una gola le cui pareti sono costituite da blocchi di origine basaltica, antichissimi, che la fanno somigliare ad un incredibile organo con migliaia di canne.
Prima della pausa pranzo assistiamo alla dimostrazione di come si prepara il tipico pane armeno, il lavash.
Si prosegue con il Monastero di Geghard, con le sue aree destinate alle funzioni religiose e di preghiera, le numerose e uniche khachkar, le croci scolpite su lastre in pietra, usate come lapidi o punti di preghiera. Rappresentano tutte la crocifissione di Gesù nella parte centrale, lateralmente vi possono essere simboli di santi, figure religiose, al di sotto rappresentazioni di vita terrena e, sopra la croce, la raffigurazione del Paradiso con i simboli dell'eternità.
Durante le nostre visite ai monasteri è stato molto frequente assistere a funzioni religiose, come matrimoni e battesimi.
Il tour si conclude con l'Arco di Charents, da dove l'autore riteneva si potesse avere una meravigliosa vista sul monte Ararat.
Parto per un altro tour alla volta del
lago di Sevan, il più grande dell'Armenia, rinomato per la sua enorme quantità di acqua proveniente dalle montagne circostanti, freschissima e potabile. Qui sorge il complesso monastico di
Sevanavank.
Spostandosi verso l'interno si arriva a Dilijan, completamente immersa nel verde, tanto da farla denominare la Svizzera armena.
Nei pressi il monastero di Haghartsin. La zona è rinomata per la produzione di miele.
Il tour giornaliero si conclude con il monastero di Goshavan.
L'ultimo giorno in Armenia è in realtà un passaggio verso la Georgia.
Si inizia con una sosta ad Arapan dove veniamo attratti da un panetteria che sforna pane e dolci.
Quindi si procede verso il monastero di Sanahin. La particolarità di questo monastero è che la costruzione principale si basa su 6 pilastri anzichè 4, in un unico complesso monastico.
Un video per avere un'idea dell'atmosfera in un monastero armeno.
Nei monasteri non vi sono affreschi perchè vennero rimossi o distrutti in periodo sovietico.
Un'eccezione è il monastero di Haghpat.
Poco distante la
fortezza di Aktala con il suo monastero che si fa incorniciare negli anelli simbolo della fratellanza tra il popolo armeno e georgiano.
Qui troviamo le pareti affrescate e il "solito" matrimonio.
Questo tour mi ha consentito di vedere altri luoghi incantevoli dell'Armenia portandomi in Georgia ed in particolare nella sua capitale Tblisi.
Dedico un'intera giornata per la visita di questa città affascinante, ricca di storia, monumenti antichi e moderni che ne fanno un vero gioiello. La città è relativamente piccola nella sua zona centrale e storica, così è possibile visitarla interamente a piedi. La mattina si parte per la visita della chiesa di Metekhi e l'antistante monumento a cavallo di Vakhtang Gorgasoli.
Nella piazza sottostante un pezzo del muro di Berlino donato alla città di Tblisi.
Da prendere assolutamente la funivia che porta nel giro di due minuti su una delle colline che domina Tblisi. Qui si trova la fortezza di Narikala e la grande statua della Madre della Georgia.
Passeggiando nel centro storico, si passa attraverso una delle strade più frequentate di Tblisi, via Shardeni, con un mercato all'aperto, la chiesa di Sioni e la Torre delle marionette Rezo Gabriadze.
Qui è possibile vedere uno degli orologi più piccoli del mondo.
Si prosegue con la chiesa di Anchiskhati per arrivare al Ponte della Pace.
Lungo il percorso una copia in bronzo di una scultura risalente al VII sec. a.C. che ci ricorda come i georgiani siano estimatori delle bevute di vino nei tipici boccali a forma di corno. In ogni casa georgiana deve essercene uno!
Il ponte della Pace, realizzato da un architetto italiano con oltre 200 blocchi di struttura montati sul posto è illuminata la sera da 15.000 led.
Adiacente vi è la zona termale particolarmente rinomata e apprezzata a Tblisi per le acque sulfuree.
Una prima sosta con degustazione di vini è d'obbligo!
Nel pomeriggio riparto da una zona più moderna di Tblisi con punto di inizio il monumento alla Grande Bicicletta e lungo il viale Rustavei si possono ammirare altri monumenti e luoghi simbolo di Tblisi: il museo delle Arti, il MoMa, il Teatro dell'Opera, il Palazzo del Governo.
Da Piazza della Libertà si scende per osservare parte dell'antica cinta muraria della città e quel che resta delle antiche costruzioni del 1800 che, per legge, devono essere conservate e non possono essere ristrutturate.
Si prosegue verso il Gran Bazar Meidan, per poi fare un'altra sosta di degustazione di vini.
Anche per i georgiani il vino è una bevanda "sacra", in quanto rappresenta sia un simbolo religioso, insieme al pane, in ricordo di Gesù Cristo, sia convivialità.
Come amo concludere sempre i miei viaggi, non posso fare a meno di terminare la serata ad ammirare la città illuminata, i suoi monumenti antichi e moderni rivestiti di luce.
A Tblisi è anche imperdibile un giro in battello sul fiume che la attraversa.
Armenia e Georgia sono due popoli fratelli che ambiscono ad una socialità e libertà di tipo europeo per la volontà di scrollarsi di dosso il peso di oltre 70 anni di annessione all' Urss.
Osservando durante il viaggio la popolazione, mi rendo conto che è in gran parte giovane, volta a produrre e realizzare un sogno di vita e di libertà.
Per fare questo è importante però cercare il più possibile una pacificazione sociale abbattendo quella stratificazione e diversificazione tra ultra-ricchi (che circolano con auto moderne e costose) e nuovi poveri (che continuano ad usare vecchie auto di provenienza russa).
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