Cosa vedere a... Tel Aviv, Gerusalemme e Betlemme!



Soggiorniamo nella zona centrale di Tel Aviv e decidiamo di visitare la città in due mezze giornate.






Partiamo dalla zona di Dizengoff center e ci dirigiamo verso nord.

Dizengoff Street è la strada principale su cui si affacciano i più caratteristici negozi e ristoranti della città, molto viva durante la sera con tavoli all'aperto. Prende il nome dal primo sindaco di Tel Aviv.

Arriviamo quindi all'omonima piazza dominata da una fontana che offre a qualsiasi ora giochi d'acqua ed è ritrovo serale con sedie che regalano ai visitatori momenti di piacevole relax.




Proseguiamo e incrociamo Ben Gurion Street. Voltando a sinistra si arriva alla zona forse più attrattiva della città, il porto e il suo lungomare. Dalla piazza sovrastante possiamo godere di una vista sulla intera costa di Tel Aviv e renderci conto di come si sviluppa la città. Il lungomare è frequentato dalla più svariata popolazione: chi va in bicicletta, chi in monopattino elettrico, chi corre, chi si allena in aree attrezzate, tutto all'insegna del benessere e del divertimento. Vi è una grande piscina e la spiaggia è costellata da piccole aree sovraelevate con originali panchine.




















È quindi molto piacevole godere di un meraviglioso e spettacolare tramonto!
















Proseguiamo sul lungomare e arriviamo fino alla Opera Tower con il suo singolare profilo.



La sera è un tripudio di attrattive specialmente culinarie!











La seconda mezza giornata la dedichiamo alla visita della zona sud della città e quindi partendo sempre da

Dizengoff center ci dirigiamo verso Bialik Street fino all'omonima piazza.

Sulla Street troviamo sia il Rubin museum dedicato ad uno dei più importanti pittori di Israele che la Bialik House dedicata al poeta nazionale.





Poco distante vi è il Carmel Market, uno dei punti più caratteristici e affollati di Tel Aviv. Si tratta di un tipico mercato orientale con bancarelle che mettono in bella mostra le loro mercanzie, dai profumi alla frutta, dalle spezie ai dolci in un vero tripudio di colori e aromi.



















Tornando indietro e proseguendo sempre verso sud arriviamo alla Rothshild Avenue, una delle strade più eleganti di Tel Aviv coronata dalle sue palme e su cui si affacciano brillanti grattacieli che tagliano con le loro linee l'azzurro del cielo.











Si può continuare la visita della città con i suoi numerosi musei come quello del Popolo ebraico o quello delle Arti.

Ci rendiamo conto che la città è molto giovane, attiva, viva, dedita all'attività fisica e alla cura della persona con particolare attenzione al risparmio energetico per l'utilizzo di monopattini elettrici a non finire che sfrecciano per le strade della città. Purtroppo troviamo la città molto sporca, con in alcuni punti cumuli di immondizia e cassonetti aperti straboccanti. Ci rendiamo conto che, a differenza del benessere fisico, la pulizia non rappresenta uno dei must dei cittadini di Tel Aviv.



Il nostro viaggio prosegue con la visita di Betlemme.
Si trova in cima ad una collina e si distingue per le sue case color sabbia ravvicinate tra loro.
Per la tradizione biblica è la città di Davide ma soprattutto la città natale di Gesù.
Attualmente è sotto giurisdizione dello Stato Palestinese.




Sono da visitare la Chiesa della natività, la Chiesa di Santa Caterina e la Grotta del Latte.

La Chiesa della Natività ospita quella che si ritiene sia la grotta dove nacque Gesù. Qui fu l'imperatore Costantino a far edificare la Chiesa poi ricostruita da Giustiniano. La chiesa venne saccheggiata durante il periodo ottomano e poi restaurata dai crociati. Dal 1852 è gestita dalle autorità delle chiese cattoliche, armene e ortodossa.

Nella grotta una stella d'argento sta ad indicare il punto dove sarebbe nato Gesù. Di particolare bellezza sono i mosaici originali del tempo di Costantino e le colonne dipinte con raffigurazioni del Bambino, della Madonna e dei santi e crociati.




























La chiesa di Santa Caterina fu costruita intorno al 1880 dai francescani, che tuttora la gestiscono, su un'area di un antico monastero del tempo di Augusto.







La Grotta del Latte è considerata sacra perché secondo la tradizione cristiana qui vi trovò rifugio la Sacra Famiglia e Maria poté allattare Gesù salvandolo dalla strage degli innocenti. Durante l'allattamento una goccia di latte cadde a terra e il pavimento divenne bianco. Si pensa che grattando la polvere della roccia si aumenti la quantità del latte della puerpera e migliori la fertilità.






La città di Gerusalemme è suddivisa in quattro quartieri: cristiano, musulmano, ebraico e armeno.

A Gerusalemme abbiamo la possibilità di visitare la Chiesa del Santo Sepolcro dove si ritiene sia stato crocefisso, sepolto e poi resuscitato Gesù.

La prima basilica venne costruita da Costantino su consiglio della madre sant'Elena. Qui si trova lo sperone di roccia dove venne crocefisso Gesù (Golgota), la Pietra dell'Unzione dove venne unto e avvolto il suo corpo.

Il Santo Sepolcro è il luogo dove si ritiene sia stato seppellito.





























La visita del quartiere musulmano ci porta alla scoperta di un vero e proprio intrigo di suq e bazar con i caratteristici colori e odori.



















Nella zona ebraica il momento più toccante è la vista del Muro Occidentale, più conosciuto come Muro del Pianto. Rappresenta il luogo più sacro per la religione ebraica, luogo permanente di preghiera sviluppata attraverso la deposizione di preghiere scritte su piccoli fogli di carta inserite nello spessore delle rocce.

















Interessanti i resti di un antico cardo romano.















Sicuramente la visita di Gerusalemme avrebbe meritato più tempo per la grande ricchezza di chiese e
monumenti importanti per ogni rito religioso.

Purtroppo, a questo punto e di solito non lo faccio mai, devo fare necessariamente alcune considerazioni su quanto potuto osservare in breve tempo sulla gente di Tel Aviv e dintorni.

Un morboso, patologico quanto rinomato attaccamento al denaro, ma non necessariamente a quanto
rappresentato da carte di credito o altro, quanto proprio alla moneta di carta da maneggiare.

Ma andiamo con ordine a giustificare quanto detto.

All'arrivo in aeroporto informatevi sul costo del taxi, se volete usufruirne. Appresa la notizia, verrete assaliti da uno dei tanti taxisti pronti per i turisti. Chiederete di mostrarvi il tassametro, ma vi diranno che è tutto automatico e computerizzato, quindi vi verrà fatta, se richiesta, una stima del costo. Del tassametro che corre neanche l'ombra! Alla fine della corsa vi verrà chiesta, con tono arrogante e quasi minaccioso, una cifra maggiorata del 50% rispetto a quanto detto prima, il doppio di quanto detto all'ufficio informazioni!

Quindi dovrete avere il coraggio di aprire lo sportello, prendere i soldi e facendovi aprire il portabagagli afferrare la valigia e gettare in faccia al taxista quanto richiesto dall'ufficio informazioni di poco maggiorato, minacciando di chiamare la polizia. Solo vedendo una vostra determinazione il taxista capirà di dover recedere dal proposito di rubarvi dei soldi e si ritirerà come un cane bastonato, ma dovrete avere coraggio….

In hotel potrete incorrere nella sfortuna di trovare quello dove non si fidano dei pagamenti con carta di credito e vorranno il pagamento cash, dopo che voi avete già pagato con carta di credito! Non c'è verso di convincere questo altro personaggio che con fare scortese, minaccioso, “abbaiante", pretende il pagamento cash. Ovviamente chiederete il rimborso al gestore della prenotazione che vi restituirà la
somma nel giro di poche ore dopo averlo contattato con le ricevute del pagamento cash.

Non abbiamo trovato alcun sorriso, nessuna cortesia nei mercatini, nei negozietti dei bazar per piccole compere. Il tono è sempre quello, arrabbiato, “abbaiante" nello specificare il prezzo, nel richiedere la firma sullo scontrino della carta di credito. Nessun sorriso, nessuna gentilezza che fa sentire a casa il viaggiatore, cosa che abbiamo trovato in qualsiasi parte del mondo (e ne abbiamo visitato di mondo!)

Se poi andrete a fare una breve visita sul Mar Morto, verrete accompagnati in un centro attrezzato dove poter fare il bagno nelle acque salatissime dove è un piacere galleggiare dopo essersi spalmati con i benefici fanghi.

A differenza di quello che trovammo in Giordania, sull'altro versante del Mar Morto, il posto è sporco, per non parlare del luogo dove cambiarsi e fare la doccia, un affollamento con in bella vista, senza porte, un tripudio di “didietro" e di “davanti"…

Ma… all'ingresso sarete invitati a prendere un biglietto di sconto per eventuali acquisti nell'adiacente
negozio attraverso il quale dovrete necessariamente passare.

Al cortese diniego a prendere il ticket perché la cosa non interessa… di nuovo il solito “abbaio"…

“OK, YOU PAY THE TICKET…” (OK, ALLORA PAGHI IL BIGLIETTO)

Ma lo sfortunato individuo non sa che l'ingresso alla struttura è compreso nel prezzo dell'intero tour e

rivolgendovi alla guida alla quale farete presente quanto preteso, dovrà recedere dall'improvvida richiesta…
Gli strapperete di mano il suo bigliettino augurandogli il “meglio"….

Si può comprendere sicuramente quanto il popolo ebraico sia arrabbiato con il resto del mondo, ma
“abbaiare" con un turista o viaggiatore che non ha alcuna colpa di eventi storici scellerati è quantomeno poco intelligente e sconveniente…

Viene da pensare… in fin dei conti…





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