ROMA: Palazzo Baldassini


Sconosciuto alla maggior parte dei romani, Palazzo Baldassini fu definito dal Vasari "il più comodo et il primo alloggiamento di Roma". Ospita una biblioteca di 120.000 volumi specializzati in storia moderna e contemporanea.
Deve il suo nome al giurista e "avvocato dei poveri" Melchiorre Baldassini che lo volle edificare nel 1515 nel centro di Roma in via delle Coppelle, a pochi passi dal Pantheon.



Era un'epoca in cui i rinvenimenti archeologici a Roma, tra cui la Domus Aurea, avevano creato un particolare interesse per l'architettura antica.
Il Baldassini quindi si rivolse ai migliori architetti dell'epoca, di altissimo livello, impegnati in opere quali la costruzione della Basilica di S. Pietro, primo fra tutti Antonio da Sangallo il Giovane.
Quest'ultimo volle ricreare i fasti della domus aristocratica romana con un cortile centrale ed un "percorso assiale che, come nell'insula romana, attraversa tutto l'edificio, attraversando il vestibulum e l'atrium fino a giungere al giardino posteriore (viridarium)".
Nel cortile centrale un ricco fregio riproduce i simboli di arti e mestieri dell'epoca. Molto importante sembra essere la raffigurazione dell'elefante Annone, l'elefante albino dono del Re di Portogallo a Papa Leone X.



All'interno si trovano le sale un tempo riccamente affrescate, di cui rimangono solo alcuni mirabili esempi.
Le raffigurazioni pittoriche con l'immagine di figure di filosofi ed episodi della storia di Roma testimoniano le scelte del committente, il Baldassini appunto, al fine di realizzare una dimora in grado di esprimere la "raffinata e colta sobrietà del proprio modo di essere".






Molto raffinate le sale adibite a biblioteca con affreschi raffiguranti figure di grifi e coppie di putti che reggono lo stemma Baldassini.





Dal 1951 l'edificio è proprietà dell'istituto Don Luigi Sturzo, di cui è visibile un ritratto in una sala-biblioteca, insieme ad uno dei primi manifesti elettorali dell'epoca prefascista.







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