La Polonia di Cracovia e dintorni


L'amica e grande viaggiatrice Cristiana Fichi ci descrive il suo viaggio a Cracovia

"Cracovia, una delle città più antiche dell'Europa orientale, la città di Krak, la città in mezzo alla quale scorre il fiume Vistola.
Il suo nome deriva da un'antica leggenda. La leggenda narra che sulla collina di Wavel, dove più recentemente i re si facevano incoronare e da cui governavano il paese, vivesse un mostro che divorava persone ed animali, un drago. Nonostante i numerosi tentativi per ucciderlo, tutti coloro che provavano, morivano bruciati vivi, travolti dal getto di fuoco. Finchè ci riuscì il calzolaio Krak, dando in pasto al drago una pecora imbottita di pece e zolfo. Il drago la divorò ma per placare la sete cominciò a bere dal fiume Vistola così tanto da esplodere. Così Krak divenne il re della città, che venne ribattezzata in suo onore Krakow. Per questo il simbolo della città è il drago, la cui statua si trova ai piedi del Wavel. 






Il Wavel rappresenta oggi un complesso monumentale con la sua cattedrale, le cui pareti si narra emanino energia positiva, il castello con gli appartamenti reali e le varie sale contenenti tra l'altro il famoso dipinto di Leonardo, ovvero “La dama con l'ermellino”.

Ma il cuore della città è il Rynek, una delle piazze più grandi d'Europa, nel passato fulcro della città del commercio e del divertimento. 



E' tutto un via vai di gente, molti studenti, ragazzi giovani che si divertono, turisti e polacchi a chiacchierare, a passeggio o a bersi e mangiarsi qualcosa, a guardare il trombettiere sulla torre della chiesa di S.Maria che qui si affaccia ad ogni ora a suonare lo scandire delle ore.
Estremamente interessante è il mercato sotterraneo, che si trova sotto il mercato dei tessuti, dove si possono ammirare i resti medievali della città.
Cracovia è piena di studenti perchè cittadina universitaria. La sua università,  l'Università Jagellonica, il cui complesso più famoso è il Collegium Maius, rappresenta una delle più antiche, risalente al Medioevo. Qui venne istituita la prima cattedra europea di astronomia ed uno dei suoi studenti più illustri fu Niccolò Copernico. 



Ma la sua fama è tornata in auge negli ultimi anni con il papa polacco. Qui infatti in via dei Canonici, la strada dei religiosi, viveva al n. 19 Karol Wojtyla da vescovo. 




La Via Reale, lungo la quale i monarchi facevano il loro ingresso fino al Wavel, è a dire il vero l'unico strada del centro storico di Cracovia a non avere niente di antico, con il suo pullulare di negozi nell'ulica Florianska, soprannominata anche via del capitalismo per la presenza di esercizi commerciali quali McDonald, Levis's od altre grandi catene.





In compenso il quartiere ebraico di Kazimierz riporta indietro al tempo della seconda guerra mondiale. Oggi è diventato un quartiere commerciale pieno di bar, famoso quello Singer, ispirato alle famose macchine da cucire e ristorantini che servono cucina kosher, nonché un certo numero di sinagoghe.



In questo quartiere vivevano circa 69.000 ebrei prima della seconda guerra mondiale e rappresentavano un quarto dell'intera popolazione, ma con l'invasione nazista del 1939 fu costruito un ghetto, a Podgorze, lì vicino, in cui vennero reclusi e successivamente deportati nei campi di lavoro e di concentramento costruiti qui vicino.


A circa 70 Km da Cracovia infatti vennero costruiti i campi di Auschwitz, da una caserma militare esistente e poco distante il campo di Birkenau, dove si pensa siano morti circa 1.500.000 di persone per stenti, sevizie, esperimenti medici operati da Mengele o nelle camere a gas. 




I pochi sopravvissuti alla fine della seconda guerra mondiale vennero aiutati dall'Armata Rossa, che  trovò oltre a poveri scheletri ambulanti, fosse comuni, resti dei forni crematori distrutti dalle SS prima della fuga e tanti oggetti facenti parte del corredo delle persone deportate come scarpe, occhiali, valige e altri oggetti personali nonché quintali di capelli umani, utilizzati per vari scopi.

Entrambi i campi sono sconvolgenti ma a mio parere dovrebbero essere visti da tutti, soprattutto dai nostri figli, come monito affinchè non si perpetui nei secoli la crudeltà umana contro noi stessi, il genere umano e affinchè non si alimentino guerre intestine per le differenze sociali, razziali e religiose.

Famoso Schindler, la cui fabbrica si trova nel ghetto di Podgorze, divenuto famoso con il film di Spielberg, “Schinler's list” ed attualmente convertito a museo. Tedesco di origine Schindler aiutò parecchi ebrei che lavoravano nella sua fabbrica di munizioni per il Reich a fuggire da morte certa. A memoria di quanto fatto, si trova oggi una targa che recita “chi salva una vita, salva il mondo intero”.

A 15 Km da Cracovia vi sono anche la miniera di sale di Wieliczka, oggi patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, costituita da 300 Km di labirinti, in parte visitabili. Condivido in pieno la delusione provata da Doblin, nel suo libro “Viaggio in Polonia”.

Interessante tuttavia è sapere che questa miniera di sale era già attiva a partire dal XIII secolo e che la sua presenza dipende dal fatto che 20 milioni di anni fa ricoprivano questa parte di Terra fondali marini, sepolti dagli spostamenti tettonici e successivamente spinti nuovamente in superficie. La sua scoperta, si narra, sia dovuta alla principessa Cunegonda.

Ad oggi viene estratto il sale in maniera ridotta anche a scopi estetici. A tal proposito preme ricordare un altro personaggio famoso di Cracovia nel mondo dell'estetica, ovvero Helena Rubistein, che con la ricetta segreta della nonna, tentò la fortuna all'inizio del novecento in Australia, dove creò il suo impero di cosmesi.


(Testo e foto di Cristiana Fichi)




3 commenti:

  1. bellissima cracovia mi è rimasta nel cuore :)

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    1. ps: come faccio a iscrivermi al tuo blog?

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    2. Ciao, puoi aggiungermi alle cerchie sul profilo G+ https://plus.google.com/+MarcelloSergio/posts e riceverai gli aggiornamenti :)

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