Il viaggio di Cristiana Fichi in 3 perle d'Asia!
"Cina, Hong Kong e Macao. Mete del mio ultimo viaggio in Asia.
3 stati completamente diversi.3 stati che fanno girare l'economia mondiale.
3 stati che mi hanno sempre incuriosito e fatto immaginare mondi diversi, ispirata da libri e film, come al solito.
Ho sempre associato la Cina ai “Mandarini” con lunghi e affilatissimi baffi, barba, treccino e unghie delle mani lunghissime, alla dinastia Ming ed ai suoi vasi, alle sete, alle biciclette, alle lanterne rosse. Il primo libro che mi fa pensare alla Cina? Il “Milione” di Marco Polo. Il primo film? Qui c'è l'imbarazzo: tra “Lanterne Rosse” di Zhang Yimou, “L'ultimo imperatore” di Bernardo Bertolucci e “L'angolo rosso” di Jon Avnet.
Per quanto riguarda invece Hong Kong, l'ho sempre associata ad una vecchia signora inglese, ricca e snob, in mezzo alla Cina popolare, all'ultimo baluardo occidentale in terra cinese. Il libro che più me l'ha fatta conoscere è una trilogia di Jann Philipp Sendker, sicuramente molto meno conosciuto di Marco Polo e molto più contemporaneo, ma la cui lettura consiglio vivamente agli amanti del romanzo (si deve cominciare con “Gli scherzi del Dragone”).
E per finire Macao, il cui nome ho sempre associato ad un covo di pirati! Chissà perchè?
In realtà quello che ho letto o visto si è rivelato un po' diverso da quello che ho scoperto, in quelle terre lontane e ve lo voglio raccontare.
Innanzitutto la CINA.
La mia prima tappa è stata Pechino, la capitale. Il sito dove viveva l'imperatore. Ma ora siamo ben lontani dai fasti imperiali. Già visitata circa 10 anni fa, l'ho trovata nettamente cambiata, anche nel cibo. Non ho più trovato spiedini di scorpione o di serpente, che all'epoca mi dissero essere delle vere specialità, oltre alla cucina tradizionale. Anche la cucina si è evoluta.
Ben altri fasti imperano ora nella terra del dragone.
Le biciclette nelle strade sono state sostituite da motorini elettrici supersilenziosi e le poche auto da numerose e di grande cilindrata: Porsche, Mercedes, Lamborghini, Ferrari per citarne alcune.
Pechino è una metropoli con grattacieli moderni, negozi griffatissimi e centri commerciali con ogni genere di falsi: borse, scarpe, abiti, accessori di ogni tipo. E non si scherza nemmeno con l'elettronica. Tutti possiedono cellulari ipertecnologici, anche gli anziani. Insomma sembra di vivere nel futuro senza sapere come ci siamo arrivati, perchè le tradizioni, la storia, il passato è volutamente cancellato a favore delle novità e del futuro che è sogno divenuto realtà nel giro di poco tempo.
I fasti di un tempo sono ammirati ed i turisti si affollano intorno alle roccaforti del passato: la grande muraglia (incredibile baluardo costituito da mura di diverso spessore ed altezza, lungo circa 8.000 Km, fatto erigere a partire dal 215 a.C. dal primo imperatore della dinastia Qin, a salvaguardia dell'impero; sito patrimonio dell'UNESCO e conclamata come una delle 7 meraviglie, a ragione),
la città proibita (residenza di ben 24 imperatori, il più grande complesso di palazzi imperiali al mondo, il cui accesso era acconsentito solo a chi aveva il permesso dell'imperatore), gli hutong (antichi vicoli intorno alla città proibita), la torre del tamburo (i tamburi nell'antichità servivano per ricordare al popolo la puntualità e richiamarli), la torre della campana (per suonare i rintocchi del tempo), il tempio del cielo (situato all'interno di un parco, tra i più frequentati adesso, era luogo di preghiera e di sacrifici rituali per i figli del cielo o imperatori),
il palazzo d'estate (residenza estiva reale in cerca di sollievo dall'afa estiva),
gli anziani che giocano a majong (gioco tipico), la gente nei parchi a praticare “tai chi” (arte ginnica tipicamente cinese), sono in forte contrapposizione ai nuovi quartieri come Sanlitun, ricco di centri commerciali, locali per bere, mangiare e ballare alla maniera occidentale, con una clientela molto giovane
o all'area 798, ultima frontiera dell'arte contemporanea
o alla città olimpica con il suo “nido” (stadio che esternamente compare con un ricco intreccio simile ad un nido di uccelli).
Nonostante la sua imponenza, la sua grandezza (28 milioni di abitanti l'affollano), alle strade pulite e prive di rifiuti si contrappone l'inquinamento atmosferico e lo smog, che oggi è temuto dai cinesi che indossano per le strade mascherine di ogni tipo per coprirsi bocca e naso, smog spazzato via solo dal vento che soffia dalla Mongolia.
L'inglese è poco parlato dai cinesi ma la maggior parte degli occidentali presenti nel paese, tutti di altissimo livello, parla il cinese.
Conversi e chatti con wechat comunemente ma facebook e whatsapp sono oscurati, come tanti altri siti.
Non esiste microcriminalità a Pechino, scoraggiata dalle forze dell'ordine presenti dovunque.
Il tramonto del comunismo è stato superato da uno spietato ed attivo capitalismo, che sta portando alla creazione del ceto medio, alla diminuzione dei poveri contadini che si spostano nelle grandi città industrializzate, in cerca di una ricchezza veloce e più facile.
Siamo nell'era degli investimenti, del boom economico.
E le nuove piccole città sono sempre popolate da qualche milioni di persone, come Xi'an, nel cuore della Cina, antica capitale imperiale della dinastia Qin e Tang.
Più ci allontaniamo da Pechino e meno si fa sentire il controllo del regime, ma con l'aumentare del grado di libertà, aumenta anche la povertà.
E veniamo a Xi'an, la mia seconda tappa.
Conosciuta come una delle più importanti città nella storia cinese, Xi'an è stata capitale di ben 13 dinastie, tra cui la Qin e la Tang ed è la fine più orientale della Via della seta.
La città, che fa poco più di 3 milioni di abitanti sembra un paesino rispetto a Pechino, ma la connessione ai tipici social occidentali (fb, wapp) è di nuovo possibile.
Interessanti sono le mura della città su cui si può passeggiare e percorrere in bicicletta, il quartiere musulmano, con i suoi negozi di cibarie di ogni genere e la grande pagoda dell'oca selvaggia. Ma la cosa più interessante in assoluto è l'esercito di terracotta, Patrimonio dell'UNESCO, a 30 Km di distanza e solo per questo vale il viaggio in Cina.
Costruito per proteggere la tomba del Primo Imperatore della Cina, Qin Shihuang, tra il 246–206 a.C., per accompagnarlo nell’aldilà e per mantenere lo status di primo e grande imperatore, l'esercito è costituito da migliaia di soldati a grandezza naturale (circa 8.000), che trionfò sugli avversari e permise al Primo Imperatore di unire la Cina sotto un unico grande impero. Le statue furono costruite in sezioni, modellate col fuoco, riunite insieme e alla fine dipinte: un processo che richiese circa quarant'anni di lavoro. Infatti teste, braccia e torsi furono creati separatamente. La lavorazione occupò circa 720.000 artigiani che assemblarono e modellarono i dettagli di ogni statua a mano, creando guerrieri uno diverso dall'altro. L’Esercito è rimasto sepolto per più di 2.000 anni, fino al 1974, quando dei contadini locali che stavano scavando un pozzo trovarono dei resti di statue. Furono commissionati degli scavi archeologici dalle autorità che, nel 1976, rinvenirono altri due siti a circa 20 metri dal primo ritrovamento: per identificarle, le tre aree sono state chiamate Fossa Uno, Fossa Due e Fossa Tre, anche se la più grande è la Fossa Uno (lunga circa 210 metri e larga 62 metri; la profondità varia dai 4.5 ai 6.5 metri, contenente circa 2.000 guerrieri). Gli archeologi sono ancora al lavoro da più di 40 anni e non è stata rinvenuta ancora la tomba dell'imperatore.
Tra i simboli della città di Xi'an non vanno dimenticati i mitici ravioli, che qui sono vere e proprie opere d'arte culinaria, rappresentanti animali di ogni genere.
La terza tappa è stata Luoyang, cittadina distante circa 400 Km da Xi'an, di circa 8 milioni di abitanti, base di partenza per altri 2 siti caratteristici. La prima scoperta è il treno utilizzato per spostarsi. Durata del tragitto poco più di un'ora. Posti comodi in 300 Km/h con hostess superefficienti e pulizie del treno continue. Stazioni del treno simili ad aeroporti, moderne, pulite ed efficienti. La città è moderna e asettica, costituita da grattacieli grigi. Allontanandoci verso la campagna, le strade a 4 corsie piantate nel nulla si ridimensionano, lo smog cittadino scompare e si comincia a vedere la vita nelle campagne, sempre più povera e scomposta.
Prima il tempio Shaolin, risalente al IV secolo d.C., tempio importante per il Buddismo cinese, situato a Dengfeng, alle pendici del monte sacro di Song. Il tempio è stato un importante punto di contatto tra la pratica meditativa buddhista cinese e le nascenti arti marziali, per le quali i monaci sono divenuti molto famosi in tutta la Cina. Secondo molti maestri la prima vera e propria arte marziale orientale fu quella praticata nel monastero.
Attualmente i monaci sono molto noti per la loro abilità nelle arti marziali e qui infatti si trova anche la scuola di Kung Fu. Illustri personaggi hanno studiato qui l'arte marziale del Kung Fu, come Bruce Lee, ma anche Mike Tyson, Robert Downey J. per citare alcuni personaggi famosi nel mondo occidentale.
Poi le grotte di Longmen, anch'esso patrimonio dell'UNESCO, serie di santuari rupestri in cui vengono ritratti Buddha di varie dimensioni lungo il fiume Yi per circa 1 Km. La costruzione delle grotte iniziò nel 493. Il complesso è composto da 2.345 grotte e nicchie, 2.800 iscrizioni, 43 pagode e oltre 100.00 tra immagini e sculture del Buddha. E' un posto lontano dal tempo ed in altra dimensione, semplicemente fantastico.
Con questa sorta di visita mistica salutiamo la Cina e ci trasferiamo con una delle più famose compagnie aeree low cost asiatiche (la Jetstar) ad HONG KONG.
Situata nella costa meridionale della Cina tra il delta del fiume delle perle e il mar cinese meridionale, la città si sviluppa tra la penisola ed una serie di isole, tra cui la principale e quella di Lantau e di Lamma. Diventata colonia dell'impero britannico nell'ottocento e concessa dai cinesi per 99 anni agli inglesi, dal 1997 la Cina ne ha ripreso la supervisione, pur mantenendo il principio “una Cina 2 sistemi”, con un sistema politico e monetario in parte diverso ed indipendente almeno per 50 anni. Qui infatti da un punto di vista visivo e sicuramente superficiale, l'equazione più indipendenza e libertà, si traduce in più caos, più sporcizia per le strade e presenza di mendicanti, finora mai incontrati, ma è ciò che balza subito agli occhi.
La storia di Hong Kong ha profondamente influenzato la sua cultura, che spesso viene descritta come "l'Oriente che incontra l'Occidente". Hong Kong è uno dei centri finanziari internazionali più importanti del mondo e vanta una sviluppata economia capitalista basata sul settore terziario e caratterizzata da una bassa imposizione fiscale e dal libero scambio. La valuta, il dollaro di HK, è l'ottava valuta più scambiata al mondo. La mancanza di spazio e il crescente numero di abitanti (circa 8 milioni) e di infrastrutture, hanno portato la città ad avere una intensa densità di costruzioni, rendendola la città più verticale al mondo. I suoi grattacieli però sono datati, un po' come un bel ferro arrugginito che solo di notte luccica abbagliato dalle mille luci che illuminano la baia Victoria.
Infatti alle 20 di ogni sera si può assistere allo spettacolo di luci e musica dalla Promenade di Kowloon, la penisola, raggiungibile con il mitico Star Ferry in partenza da Central, zona dell'isola principale di HK.
Tra tutti spicca il grattacielo della banca HSBC (The Hongkong and Shanghai Banking Corporation), un monumento quasi nazionale, simbolo del potere economico. L'insieme dei grattacieli e della baia è ben visibile da Victoria Peak, la parte più alta di HK (552m), raggiungibile con il peak tram, la più antica funicolare dell'Asia. Nella zona di Soho, la zona dei divertimenti, poi è interessante il sistema coperto di scale e marciapiedi mobili che ci conduce nelle strade più antiche di HK, come Hollywood. La zona di Sheung Wan fu il quartiere dove si stabilirono i cinesi fuggiti a fine 800. Nel timore che si avvicinassero troppo agli europei che vivevano vicini, gli inglesi eressero alti muri nelle cui fessure riuscirono a crescere specie vegetali resistenti che rinforzarono ulteriormente queste barriere. Questi alberi ancora sono visibili in Aberdeen street, ora zona cosmopolita.
Vicino è assai interessante il nuovo polo artistico PMQ, contenente gallerie e negozi con articoli originali.
La metro a HK è capillare ma non si può non provare il ding ding, tram a 2 piani che sferraglia avanti e indietro sin dal 1904.
Tra i piatti tipici da provare i dim sum, anche se la cucina è molto varia con varie offerte sia di tipo asiatico che europeo.
Il sud dell'isola contiene un numero cospicuo di spiagge, mentre nell'isola di Lantau si trova Tian Tan Buddha, la statua di Buddha seduto più alta al mondo.
Con un fantastico aliscafo in meno di un'ora si raggiunge l'altro stato indipendente vicino, ovvero MACAU, anche se, recentemente è stato costruito un ponte che la collega direttamente a HK.
La città stato si trova sul lato occidentale delta del fiume delle perle ed è costituito, come HK, da varie isole più o meno piccole (Taipe e Coloane le principali, collegate con ponti alla terraferma). Come HK è stata una colonia europea, ma in questo caso portoghese fino al 1999, anno in cui è passata alla Cina con la stessa formula di HK. La popolazione è costituita al 95% da cinesi e solo il 2% da portoghesi. La sua ricchezza, forse anche maggiore di HK, è dovuta al turismo e soprattutto al gioco di azzardo. E' soprannominata infatti la Las Vegas dell'Asia per la concentrazione di casinò presenti. Ma sua grande ricchezza è dovuta al fatto che è un centro finanziario offshore, un paradiso fiscale e un porto franco senza regimi di controllo dei cambi. Come prescritto dalla Legge fondamentale di Macao, il governo segue il principio di mantenere la spesa entro i limiti delle entrate nell'elaborazione del bilancio e si sforza di raggiungere un equilibrio di bilancio, evitando disavanzi e mantenendo le spese commisurate al tasso di crescita e il PIL raggiunto. Tutte le entrate finanziarie della Regione amministrativa speciale di Macao devono essere gestite e controllate dalla Regione stessa e non devono essere consegnate al governo cinese. Il governo della Repubblica Popolare Cinese non può imporre tasse nella Regione amministrativa speciale di Macao.
Sbalordirà sapere che oltre a visitare i casinò, come il più antico Gran Lisboa e sull'isola di Coloane, The Venetian, il Parisian, che ovviamente rievocano le famose città europee, o City of dreams, uno dei casinò più grandi e lussuosi, il centro storico coloniale è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO per la sua architettura e gastronomia (profumo di pasteis do nata, le mitiche paste di Lisbona, dovunque). Passeggiando tra le rovine della cattedrale di San Paolo, la Piazza del Senato, la Chiesa di San Domenico, la Fortezza di Guia, le strade strette, i mosaici, si ha l'impressione di trovarsi in Portogallo.
A questo punto non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento al racconto della prossima avventura, sperando di avervi fatto o sognare, per chi non c'è mai stato, o ricordare, per chi già conosce, le terre del Dragone.
NI HAO!!!"
Testo e foto di Cristiana Fichi
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