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Cosa vedere a... NAPOLI!


Città dai mille volti e dalle mille contraddizioni, con un patrimonio artistico incommensurabile, un po' metropoli, un po' kasbah, Napoli mantiene un fascino del tutto particolare molto caro a chi piace il non convenzionale e prestabilito.
Per visitare la città ci vorrebbero intere giornate, noi abbiamo fatto un giro nella parte più centrale, storica, soffermandoci su alcune bellezze che rappresentano Napoli in tutto il mondo.








Possiamo iniziare il nostro giro partendo dalla centralissima via Cavour dirigendoci subito su via Duomo per arrivare appunto al Duomo di Napoli, caro ai napoletani perché custodisce il Tesoro di S. Gennaro.
Più volte ricostruito dal 1300 in poi in seguito ai numerosi terremoti, mantiene le sue forme gotiche con un interno a croce latina.







Per i napoletani, il Duomo è essenzialmente la Real cappella del Tesoro di S. Gennaro, costruita nel 1637, con l'altare maggiore che custodisce le ossa del santo e la sacra ampolla. L'altare è impreziosito da affreschi, colonne e 19 statue di santi patroni di Napoli.






Da una navata laterale si accede a S. Restituta, la più antica basilica napoletana risalente al IV sec ed eretta da Costantino, con splendidi affreschi e mosaici.





Lasciando via Duomo ci dirigiamo verso via dei Tribunali per arrivare al complesso di S. Lorenzo Maggiore, risalente al 1200 sui resti di una chiesa del 500 e del "macellum" di epoca greco-romana.
Sotto il complesso della chiesa, infatti, si trovano gli scavi archeologici che hanno portato alla luce resti di costruzioni adibite a botteghe realizzate nel tipico stile "opus reticulatum".







Proseguendo su via dei Tribunali potremo godere dello spirito tipico napoletano, con le botteghe piene di corni, tamburelli, statuette, oltre ai generi alimentari orgoglio della zona: pastiere, babà e sfogliatelle.








Impensabile visitare Napoli e non fermarsi alla Cappella San Severo per ammirare una delle opere scultoree più sublimi che la città custodisce: il Cristo Velato di Sanmartino.
La statua di Cristo morto ricoperto da un sottilissimo velo di marmo lascia senza fiato per la sua bellezza e l'impressionante verosimiglianza con quella che può essere la realtà.
A questo capolavoro ricco di mistero abbiamo dedicato uno specifico post.




Si prosegue arrivando a S. Domenico Maggiore realizzato sempre tra la fine del 1200 e inizi 1300 per volere di Carlo II. La facciata si apre su un cortile interno, mentre le tre navate della chiesa sono adornate con decorazioni neogotiche che sostituirono quelle barocche.




Poco distante, un altro capolavoro della città di Napoli: il Monastero di S. Chiara con il suo spettacolare chiostro.
Ci guida l'asse viario di Benedetto Croce detto "Spaccanapoli" che divide in due la città offrendoci uno spettacolare scorcio su Castel S. Elmo.




Il chiostro delle clarisse fu realizzato nel 1742 come "giardino rustico" decorato di "riggiole" (termine locale per indicare le mattonelle). I colori dominanti delle maioliche sono il giallo, il verde e l'azzurro; gli stessi colori dei limoni, della vite e del cielo.
Gli alberi di limoni e le viti si alternano con le colonne decorate degli stessi frutti.






I sedili rivestiti dalle riggiole rappresentano paesaggi, scene campestri, trionfi carnevaleschi e scene mitologiche, tutti soggetti privi di riferimento con il "sacro".
Un autentico paradiso dove passeggiare e godere di incantevoli colori.








Sempre all'interno del Monastero un bellissimo e famosissimo Presepe in tipico stile napoletano.




Proseguiamo il nostro giro per Napoli portandoci verso via Medina.
Lungo il tragitto passiamo accanto alla via dedicata recentemente a Pino Daniele, musicista rimasto nel cuore di tutti i napoletani


E così arriviamo in un'altra zona centrale di Napoli in cui si concentrano numerosi siti di grande valore artistico e sicuramente amati in tutto il mondo.
Castel Nuovo si erge maestoso sul lato meridionale di Piazza del Plebiscito e fu voluto da Carlo I nel 1279 perchè i precedenti castelli dell'Ovo e Capuano era ormai insufficienti.
Detto anche Maschio Angioino, ha nell'Arco di Trionfo il suo maggior spunto ornamentale. Fu eretto a metà del 1400 sul ricordo di architetture trionfali romane.
L'arco ha reminiscenze tardo gotiche su cui si innestano elementi rinascimentali.







Adiacente a Castel Nuovo la superba Galleria Umberto I, una delle più imponenti d'Italia per la maestosità dell'architettura e le coperture in ferro e vetro. Le pareti e i portici sono arricchiti con statue e stucchi, la cupola è alta più di 56m, a struttura ottagonale.



Di fronte si trova il Teatro S. Carlo.


Arriviamo così alla vasta Piazza del Plebiscito, ai piedi della collina di Pizzofalcone, su cui si aprono la Chiesa di S. Francesco di Paola ed il Palazzo Reale.








Dietro il Palazzo della Prefettura, l'imponente Castel S. Elmo e la Certosa di S. Martino


Ma portiamoci verso il mare dove si protende un altro simbolo di Napoli: Castel dell'Ovo. Il più antico della città, sorge su un isolotto roccioso, l'antica "Megaris", un tempo isolato sul mare. Il porticciolo di S. Lucia l'ha unito alla terraferma. Le origini risalgono al 1128 in epoca normanna, legata quindi alla figura di Federico II che vi custodì il Regio Tesoro.




Attraverso l'animatissima via Chiaia ricca di locali, negozi, boutique, dove potremo scoprire altri simboli della città come la pizzeria dove fu inventata la Pizza Margherita, ritorniamo verso Piazza del Plebiscito.



A questo punto, una meritatissima sosta al caffè Gambrinus, uno dei più antichi e storici di Napoli, ritrovo di artisti, scrittori, poeti.



Ma il nostro giro alla scoperta di Napoli non si è ancora concluso!
Prendiamo la centralissima via Toledo (detta via Roma dai napoletani) e qui troviamo due attrazioni turistico-culinarie: i due venditori di sfogliatelle più rinomati, Mary, ma soprattutto lo storico Pintauro.



L'opera di riqualificazione della città svolta negli ultimi anni ha uno dei suoi punti più evidenti nelle stazioni della metro. Qui ci troviamo alla stazione Toledo arricchita dall'opera di William Kentridge (autore del Triumphs & Laments a Roma), con un mosaico di tessere in pietra e pasta vitrea a simboleggiare usi e costumi di Napoli. L'opera è intitolata "Naples procession" ed è del 2012.




Decidiamo di proseguire fino a piazza Dante ed inoltrarci fino a via Sanità dove da poco è stata inaugurata una scultura dedicata ad un altro simbolo di Napoli: il grande Totò.






Il nostro giro nella Napoli storica si conclude percorrendo una via che nel periodo di Natale risulta di particolare "impegno" per la grande folla che solitamente la popola: via di S. Gregorio Armeno.
Qui tutto è dedicato all'arte del presepe, con intere costruzioni a riprodurre grotte e capanne, ma anche personaggi legati alla tradizione e nuovi personaggi tra calciatori, attori, musicisti e politici che di anno in anno si rinnovano.









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