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MEDJUGORJE: apparizioni o suggestioni?


Da molti anni si parla del "fenomeno" Medjugorje, se vi siano state realmente delle miracolose apparizioni oppure si sia trattato di suggestioni collettive con un più o meno calcolato ritorno economico per la cittadina.
Il 24 giugno 2016 sono passati esattamente 35 anni dalla prima apparizione agli otto veggenti sopra il monte Crnica. La prima avvenne infatti il 24 giugno 1981 e le apparizioni si ripeterono per i successivi sette giorni.



Lo scopo di questo post non è quello di voler dare una risposta a questa domanda, ma quello di raccontare una giornata di pellegrinaggio trascorsa a Medjugorje, raccontare i volti, gli sguardi, le mani, i piedi di una varia umanità che per diversi motivi, per un voto, per una richiesta, per curiosità o scetticismo si reca in questo luogo di preghiera. Una varia umanità che quindi si muove alla ricerca di "qualcosa".






Il modo più semplice ed economico per arrivare a Medjugorje è con il traghetto da Ancona verso Spalato in Croazia. Da qui con l' autostrada A1 in circa 1 ora e 40 minuti si arriva facilmente a Medjugorje.

Prima delle apparizioni non esisteva una vera e propria cittadina bensì un semplice villaggio. Bisogna dire che, come sostengono gli scettici, il "fenomeno" apparizioni ha determinato un forte impulso turistico con indubbio vantaggio economico per gli abitanti. Ne è nata infatti una cittadina che pullula di negozi, bar e ristoranti ad uso e consumo del turismo.






Accanto agli oggetti sacri, dove la statuetta della Vergine va per la maggiore, troviamo accostati articoli dell'artigianato locale: dai maglioni di lana ai liquori tipici a base di frutta, al miele di melograno.








Alla fine del corso principale, si staglia la chiesa dedicata a Maria, al cui interno, in stile moderno, è dedicato un altare punto di preghiera dei fedeli. All'esterno, sul sagrato, un' altra statua della Madonna dove i fedeli si fermano a pregare.







Ma tornando all'aspetto prettamente religioso, caro ai credenti di Medjugorje, sono essenzialmente due i luoghi di preghiera da visitare: la Croce Blu e la collina della Croce di Krizevac.

Ai piedi della collina dove si sono verificate le apparizioni sono state poste due croci blu con due statue della Madonna di Medjugorje. Forte rimane il richiamo mediatico con telecamere sempre posizionate a documentare l'attrattiva del luogo nei confronti dei pellegrini.



Gruppi di preghiera più o meno numerosi si riuniscono ai piedi delle statue ed in religioso silenzio viene recitato il rosario. Nelle mani della statua della Vergine vengono posti i rosari in segno di voto. Vietatissimo accendere candele per il forte rischio di incendi, in quanto i luoghi delle apparizioni si trovano in una zona collinare, quasi boschiva.







Ma il vero luogo di pellegrinaggio appare la collina di Krizevac.

Si deve uscire dal piccolo centro abitato ed intraprendere un cammino di circa un'ora lungo un percorso in salita al culmine del quale e' stata posta una grande croce bianca in commemorazione dei 1900 anni dalla morte di Cristo (33-1933).







Il percorso è di particolare difficoltà per la lunghezza e la salita, ma soprattutto perchè si tratta di una strada fatta di pietre più o meno grandi, molte ormai levigate e rese lucide dai passi dei pellegrini. Come levigati e lucidi appaiono i piccoli tronchi degli alberi situati lungo il tragitto, dove i fedeli cercano e trovano appoggio durante la salita e la discesa.





Il tragitto è contrassegnato dalle stazioni della Via Crucis e da queste ci si rende conto di dove ci si trovi e quanto manchi per arrivare in cima alla collina. Appare infatti fuori luogo per chi si reca in pellegrinaggio chiedere, a chi sta scendendo, quanto manchi alla cima!







E qui ci si rende conto dello spirito che anima chi si accinge a percorrere questo cammino di preghiera. Molti si soffermano a pregare ad ognuna delle stazioni della Via Crucis, ma ciò che colpisce è la forza ed il sacrificio di quelli che percorrono il cammino scalzi. Bisogna infatti dire che non si tratta di un semplice percorso di montagna, bensì di una pietraia. Ma è proprio la difficoltà nel percorrere questo tragitto che rende onore a chi lo porta a termine. Certamente non si giunge in cima alla collina comodamente in pullman o in elicottero (come avviene in alcuni più famosi luoghi di culto ampiamente riconosciuti dalla Chiesa).





Chi si reca a Medjugorje è animato da un sincero spirito di sacrificio, disposto a "soffrire", a sudare, a compiere la propria via "della Croce" per assolvere ad una promessa, per portare a termine un voto, per chiedere "qualcosa" al Cielo.




E questo, credenti o non credenti, deve essere rispettato.





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