La citta' che fa tendenza, che veramente non ti aspetti, Tirana la capitale dell' Albania, si affaccia tra le citta' europee balcaniche per attrarre sempre piu' visitatori. Dopo un periodo di profonda crisi subito dopo la caduta del regime ai primi anni 90, l'Albania ha intrapreso un percorso di sviluppo economico puntando anche sul turismo.
Sui 4 milioni di abitanti, uno risiede all' estero, soprattutto in Grecia e Italia. L' economia e' tuttora di tipo rurale e agricolo, ma la creazione di infrastrutture moderne, che migliorino l' aspetto alberghiero e di collegamento tra le varie citta', contribuisce a rendere il turismo una futura risorsa da sfruttare.
Gia' il lungo rettilineo autostradale che porta dall'aeroporto quasi in maniera "trionfale" verso il centro citta', la dice lunga su quanto sia viva l' attenzione verso il turista.
Cominciamo con la visita di Tirana partendo dalla sua piazza principale Skanderbeg (foto sopra) dominata dalla statua equestre dell' eroe nazionale Giorgio Castriota. Sulla piazza si affaccia la moschea Et'Hem, uno degli edifici piu' antichi di Tirana, decorata nella parte alta delle mura da interessanti decorazioni pittoriche.
La Torre dell' Orologio e' uno dei simboli di Tirana e domina dall' alto la piazza e gli edifici disposti lungo i lati. Sulla destra possiamo ammirare il palazzo dell' Opera in tipico stile sovietico con grande colonnato centrale e subito piu' avanti il Museo Nazionale, dove sono custoditi i piu' antichi reperti storici albanesi, dalle origini alla dominazione bizantina e turca fino all' influenza italiana del periodo fascista e della successiva dittatura comunista. Gli eventi storici che hanno caratterizzato la vita albanese sono rappresentati su un grande mosaico che sovrasta l' ingresso del museo.
Proseguendo verso il Boulevard che taglia in due la citta' da nord a sud, si possono vedere i palazzi costruiti nel periodo di occupazione italiana durante il ventennio fascista. Il grande viale conduce verso l'attuale piazza Madre Teresa su cui si affaccia l' imponente costruzione in stile italiano ora sede del Politecnico universitario.
Subito dietro, il Parco Nazionale di Tirana, grande polmone verde della citta' dove sono custoditi anche due piccoli cimiteri destinati alle spoglie dei soldati tedeschi e inglesi.
Ritornando verso la piazza Skanderbeg, ci si puo' addentrare nel cosiddetto Block, quello che era il quartier generale dei rappresentanti del regime del dittatore Hoxha. Ora e' un quartire destinato all' uso turistico con ristoranti, boutique e negozi di ogni genere. Nei pressi possiamo ancora vedere un posto di blocco del periodo comunista con un bunker sotterraneo e un frammento del muro di Berlino, dono della capitale tedesca. Di fronte al Block, il vecchio Centro Internazionale di Cultura, meglio conosciuto come la Piramide, ora in stato di semi abbandono in attesa che venga deciso il futuro uso. Nel parco antistante, la Campana della Pace edificata il 1° gennaio 2000.
Sempre lungo il Boulevard, la residenza presidenziale e del Primo Ministro.
Piu' avanti, i resti del Castello di Tirana con parte delle mura e il Tanner Bridge, un ponte pedonale in pietra di stile ottomano, testimonianza dello sviluppo culturale di Tirana nel XVIII secolo.
Caratteristico e bello da vedere per i suoi colori e profumi, il mercato centrale poco distante dalla piazza Skanderbeg.
Spiccano i colori della frutta e degli ortaggi, disposti in maniera ordinata e simmetrica, tipico delle zone medio-orientali, i banchetti che vendono interi panetti di tabacco da pipa, i negozi di formaggi e di pesce.
Per avere un' idea della cultura e della storia dell' Albania, possiamo fare un minitour spostandoci verso Berat, l'antica citta' che conserva le testimonianze piu' importanti del dominio bizantino.
Berat, il cui nome proviene dalla lingua bulgara e significa "citta' bianca", ha una posizione strategica sulla pianura e sulle montagne antistanti le coste su cui si affacciano i porti di Durazzo e Valona.
Il borgo e' tuttora abitato e custodisce la chiesa e il Museo di Onofrio, l'artista a cui si devono le piu' importanti testimonianze dell' arte di rappresentazione delle icone dei santi in Albania.
La chiesa risale al 1797, raccoglie le icone di Onofrio, il cui tratto distintivo e' l'uso di un particolare colore rosso (il "rosso di Onofrio"), dovuto alle polveri naturali che usava, e quello di aver impresso un "movimento" all' immagine iconografica rispetto alla staticita' tipica bizantina. La scuola di Onofrio riprese infatti l'influsso veneziano rinascimentale.
Sotto le mura fortificate di Berat, si trova Mangalem, la citta' dalle "mille finestre".
E' questo l'aspetto visivamente impattante che si ha osservando le case dal ponte che porta verso Gorica.
Anche Gorica e' un antico borgo tuttora abitato dove possiamo avere testimonianza del vecchio stile di costruzione delle abitazioni, con "sporgenze" in legno del muro antistante la strada, per permettere comunque il passaggio dei carri
A Gorica si trova anche l'antico ponte ottomano risalente al 1777 che venne riadattato dagli ingegneri italiani nel 1923 costruendone i marciapiedi pedonali laterali
Il minitour si puo' concludere con la visita del Castello di Petrela, a circa 15 km da Tirana, raggiungibile comodamente in taxi.
Una delle fortezze medievali di resistenza alla dominazione ottomana, il castello e' stato attualmente riadattato a ristorante
Insomma, l' Albania e' un paese ancora da scoprire dal punto di vista turistico e Tirana e' gia' sulla buona strada!
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