Il quartiere di S. Lorenzo a Roma è uno dei più popolari e famosi, basti pensare al terribile bombardamento della Seconda Guerra Mondiale che fece "uscire" Papa Pio XII in mezzo alla popolazione colpita.
Ma S. Lorenzo è anche il quartiere del movimento studentesco degli anni 70, a pochi passi dalla città universitaria de La Sapienza, dove nacquero i gruppi di Autonomia Operaia e dove sono tuttora attivi i centri sociali.
Ma è soprattutto ancora un quartiere dove la "romanità" è viva, con piccoli negozi e botteghe che resistono alla crisi e all'invasione dei grandi centri commerciali, forse per la caratteristica di essere costituito da un intreccio regolare di strade che si intersecano tra di loro, dove è quasi impossibile trovare parcheggio e il traffico è limitato.
Alzando lo sguardo, si vede la sopraelevata Tangenziale Est che ne percorre un tratto dall'adiacente Cimitero Verano fino a Porta Maggiore
Qui si è sviluppato un altro importante esempio di "street art", uno tra i primi nella Capitale.
Colpisce nella sua drammaticità il murale dedicato alle 120 vittime di femminicidio.
120 figure femminili, tutte uguali, ognuna con una targhetta con nome e data dell'omicidio, che si tengono per mano. E così il movimento di street art diventa ancora una volta movimento di denuncia, di messaggio sociale utile nella "depersonalizzazione" che avviene nelle grandi città.
Lungo via dei Sabelli, un muro completamente dipinto con momenti di vita quotidiana, a tratti sognante, a volte molto realistico.
Particolare la delicatezza dei tratti, i colori tenui e l'innocenza dei volti...
Sono numerose le scene che si susseguono lungo il muro, ognuna con una sua storia, ma in fondo collegate da un sottile "fil rouge" che le caratterizza.
Girando l'angolo, in via degli Ausoni, il tratto cambia, cambiano gli Autori ed i messaggi, talvolta di difficile lettura se non si conosce lo stile dell'Autore ed il suo pensiero...
In questa zona i murales sono già "invecchiati" ed i segni del tempo e dell'incuria si fanno sentire con parti scrostate o rovinate dal sovrapporsi di scritte e segni che nulla hanno a che fare con la sensibilità artistica della vera "street art".
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