Se avete letto il post su Varanasi e sul Taj Mahal, dovete sapere che l'India racchiude altri posti "incredibili" e pieni di interesse artistico, fascino e mistero.
Tra questi ne raccontiamo tre, cominciando da Gwalior, una città che si trova nell'India centrale e che custodisce uno dei più antichi forti, risalente all'VIII sec.
La fortezza di Gwalior si trova su una collina di rocce di arenaria che domina la città a circa 100m di altitudine. Le mura hanno forma irregolare proprio per la natura del terreno e sono collegate da sei torri con due punti di accesso.
La bellezza di questo forte è soprattutto dovuta alla cura dei particolari e delle decorazioni, ancora ben conservate, che possiamo già osservare sulle mura esterne. Vi sono ancora parti di muro decorate con il colore blu che spesso si ritrova nell'architettura indiana.
Gli interni, poi, affascinano per lo stile decorativo tipico dell'area asiatica e dell'India in particolare. Ogni colonna, ogni capitello, ogni angolo reca una decorazione minuziosa in altorilievo.
Dalla grande terrazza, cui si accede da una scala interna, si può godere di una spettacolare vista sulle torri e torrette che sovrastano il forte e sulla città sottostante.
All'esterno due templi di Sas-Bahu, dedicati al culto di Visnu, risalenti all'anno 1093, costruiti in pietra arenaria rossa, riccamente decorati sia all'esterno che all'interno.
Scendendo dalla fortezza verso la città, scolpite nella roccia, numerose statue di Buddha, rappresentato nelle sue posizioni più importanti
Orchha è un piccolo paese dell'India centrale, spesso punto di passaggio per gli spostamenti da New Delhi e Agra verso Varanasi.
Può essere interessante fare un giro tra le strade con marciapiedi fatiscenti o inesistenti per ammirare mercatini improvvisati, ma non per questo meno affascinanti, dove viene venduto di tutto, dagli alimenti alle polveri colorate che servono per fare i caratteristici decori per le mani.
La polvere, venduta in piccoli contenitori, viene poi diluita a formare un colore che con il caratteristico "timbro" di legno potrà essere applicato sulla mano o sul braccio. Ve ne sono di tanti tipi ed è sicuramente un souvenir da non farsi scappare!
Lungo le strade o nella piazzetta principale, gruppi di persone si riuniscono per pregare, discutere, stare insieme.
L'attrazione principale di Orchha è però il suo Palazzo Imperiale che si affaccia sul fiume Betwa.
Anche in questo caso si rimane colpiti dalla bellezza architettonica del luogo, inimmaginabile in una località "sperduta" dell'India! Le foto non rendono l'idea della spettacolarità delle costruzioni e della minuzia decorativa.
Gli interni del Palazzo sono ben conservati e tuttora si possono ammirare i colori vividi degli affreschi. Un vero spettacolo che difficilmente ci si aspetta di trovare!
Concludiamo questo breve percorso in India con una località ben più conosciuta tra le attrazioni turistiche dell'India: Khajuraho. Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco, ha il più grande numero di templi medievali induisti ed è famosa per le sue decorazioni a sfondo erotico.
Non c'è un piccolo spazio delle facciate dei templi che non sia decorato con figure e figurine curate nel più piccolo dettaglio. Si può anche rimanere scandalizzati dai riferimenti espliciti all'atto sessuale, ma la grazia decorativa rendono queste sculture di una bellezza unica!
Il luogo è famoso per le scene erotiche, ma sono descritte soprattutto scene di vita quotidiana.
In alcune statue è stupefacente come si possano cogliere i più piccoli dettagli, anche quelli di un velo che ricopre le nudità di una fanciulla.
Le decorazioni rivestono gli esterni dei templi, come a significare che per arrivare alla divinità bisogna spogliarsi di tutte le debolezze umane, in questo caso rappresentate dall'atto sessuale.
E ancora non possiamo fare a meno di non notare il dettaglio della fanciulla che si trucca gli occhi con una leggera matita. Uno spettacolo che solo l'incredibile India a volte riesce ad offrire!
Ma nei templi di Khajurao non troviamo solo la rappresentazione della simbologia erotica, ma anche di quella matematica!
Infatti, se osserviamo le facciate di questi templi possiamo ritrovare la rappresentazione dei frattali,
ossia di figure geometriche caratterizzate dal ripetersi sino all'infinito di uno stesso motivo su scala sempre più ridotta.
Dall'alto verso il basso, dalla cupola "madre" a quelle "figlie", abbiamo la rappresentazione architettonica della omotetia interna, di una figura quindi che si ripete nella sua forma allo stesso modo su scale diverse e ingrandendo una sua parte piccola se ne ottiene una più grande all'originale.
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