Partiamo per una "crociera virtuale" alla scoperta di alcune tra le isole più belle dei Caraibi orientali: faremo tappa a St. Maarten, Tortola, Antigua, St.Lucia, Isla Catalina e Guadalupe.
L'isola è stata nei secoli territorio di conquista di olandesi, francesi, inglesi e spagnoli che presero nel tempo il posto delle popolazioni indigene degli "Arawak", dedite alla coltivazione e all'allevamento delle mandrie. Oggi l'isola è per metà francese e per metà olandese: due obelischi posti ai confini est ed ovest dell'isola ne ricordano la suddivisione che avvenne nel 1648.
Rimangono ancora alcuni piccoli laghi che in passato servivano da saline. Il centro cittadino più importante è Marigot, in territorio francese, con il Fort Luis che domina dall'alto.
Il centro cittadino è occupato in parte da bancarelle con prodotti di artigianato locale, ad uso e consumo dei turisti.
Dai punti panoramici più alti è possibile osservare le differenze di colori e contrasti tra il Mar dei Caraibi da un lato (un blu con sfumature che si avvicinano al verde smeraldo) e l'Oceano Atlantico (un blu profondo ed uniforme).
Lungo le strade incontriamo qua e là alcune iguane che placidamente si riscaldano al sole.
La meta successiva è l'isola di Tortola che fa parte delle Isole Vergini Britanniche.
Gli spagnoli si impossessarono del territorio che fu degli indigeni Arawak e Siboney, ma l'abbandonarono per la mancanza d'oro. Successivamente fu territorio olandese ed inglese, spesso insidiato dai pirati. Dal 1966 l'isola divenne meta di investimento dei miliardari americani che ne hanno determinato la fortuna turistica di cui gode negli ultimi anni.
Lungo il tragitto abbiamo modo di osservare alcuni colorati "murales" che ritraggono le tipiche attività locali di allevamento ed agricoltura.
Una delle spiagge più note è Cane Gaarden Bay, dove possiamo godere di un paradisiaco bagno in mare.
La navigazione prosegue e ci porta all'isola di Antigua
Territorio dei Siboney e successivamente dei più bellicosi Arawak, l'isola fu definita "la porta d'accesso ai Caraibi" ed è senza dubbio quella più ricca di storia.
Da qui passò Orazio Nelson ed in sua memoria rimane il celebre Dockyard, un porticciolo ricco di attività commerciali ed artigianali. Il porto inglese ha una configurazione paesaggistica particolare, essendo protetto dalle colline retrostanti. Questo aspetto è ancora oggi importante, in quanto le barche ormeggiate nel porto possono resistere alla furia degli uragani stagionali essendo protette, grazie alle colline, sia dal vento, ma soprattutto dalle onde che si abbattono imponenti sul resto delle spiagge.
Una sosta su una di queste, con sabbia candida, colore del mare "blu caraibi", è quanto di meglio si possa fare sull'isola!
Caratteristico nella sua semplicità è il villaggio di pescatori di Anse-la-Raye, con la sua chiesa cattolica e la scuola elementare adiacente.
Ma un altro scorcio paesaggistico spettacolare ci attende!
E' quello dei Pitons, due picchi montuosi che in prospettiva si sovrappongono tra di loro formando un'imponente "W" rovesciata.
A completare il giro dell'isola, è la visita al Giardino Botanico Diamond con le sue piante tropicali, la cascata ed i bagni d'acqua minerale.
Arrivando a Guadalupe ci rendiamo conto che il nostro viaggio e la nostra vacanza volge al termine.
L'isola, territorio francese d'oltremare, fa parte delle Antille Francesi e con il suo aspetto "a farfalla" è suddivisa tra Grande Terre e Basse Terre. Anche su quest'isola passò Colombo che la battezzò Santa Maria de Guadaloupe de Estremadura, abbreviato poi in Guadalupe.- Sull'isola e' presente uno dei parchi piu' importanti dei Caraibi ed il grande vulcano della Soufrière.
Larghe distese di piantagioni di canna da zucchero sono tuttora presenti sull'isola, famosa per il suo rum, ma anche per il maggior consumo di champagne di Francia!
Visitiamo la Cascata dei "gamberoni", il giardino botanico e presso una caratteristica fabbrica di rum, dopo aver fatto una degustazione, decidiamo di acquistare una bottiglia di Maracudja, ottimo distillato di rum al gusto di passion fruit! (premiato con medaglia d'oro negli ultimi due anni).
Sulla strada di ritorno vediamo presso alcune abitazioni, in giardino, qualche pecora o vitello.
Ci viene spiegato che tuttora è tradizione regalare un piccolo capo di bestiame quando nasce un bambino (come il nostro fiocco da appendere alla porta!).
La caratteristica che colpisce immediatamente è la costruzione delle case lungo le pendici delle colline, su alti pilastri in cemento come palafitte dell'entroterra.
La sosta paesaggistica privilegiata è per osservare la celebre e suggestiva Marigot Bay, set cinematografico per numerosi film tra cui "Fire Power" e "Water" con Sophia Loren e "Il dottor Dolittle".
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